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Gravissima ingerenza della presidente della commissione giustizia, Ferranti, sulla vicenda Emiliano-Csm

28.02.2017

Rispettare autonomia della Magistratura. Emiliano esempio di trasparenza

"Appare sempre più kafkiana la vicenda che riguarda il dossier su Michele Emiliano. Dal 2004, anno in cui Emiliano è stato eletto sindaco di Bari, e soprattutto dal 2007, anno in cui è stato eletto segretario regionale in Puglia del PD non c'era mai stata una contestazione. Oggi l'attività politica di Emiliano sarebbe diventata un problema. 

In questi anni avevo capito che l'autonomia del potere giudiziario fosse un valore condiviso per tutti gli italiani che credono nella Costituzione e, in particolar modo, per i magistrati. Aver letto un giudizio così di parte della magistrata in aspettativa, Donatella Ferranti, eletta dal Partito Democratico e Presidente della Commissione Giustizia della Camera sul dossier trasmesso al CSM dal Procuratore generale della Cassazione Canzio, mi ha sorpreso e amareggiato.

Invadenza di campo e solerzia che mai erano state utilizzate in precedenza nelle centinaia di altri casi di magistrati impegnati nelle istituzioni attraverso i partiti.

La lotta politica in un partito non può e non deve mai giustificare il superamento di confini condivisi come il rispetto dell'autonomia del potere giudiziario che abbiamo il dovere di difendere sempre e comunque.

Leggere le parole della Presidente della Commissione Giustizia in piena competizione congressuale dello stesso partito che le ha consentito di essere eletta e di farle ricoprire lo stesso ruolo istituzionale, denota una schizofrenia preoccupante del sistema. Con ingerenze di questa natura si rischia che gli stessi magistrati impegnati nell'arena politica diventino arbitri e giocatori sul funzionamento della stessa magistratura con un corto circuito gravissimo. Se Donatella Ferranti ha proposte legislative da fare le porti in Parlamento e affronti seriamente il tema sul ruolo dei magistrati impegnati nelle istituzioni. Altrimenti, si rimetta alle autonome valutazioni che farà la magistratura stessa senza forzarne le interpretazioni". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, risponde alla presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, sulla vicenda Emiliano-Csm.

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