RASSEGNA STAMPA

Boccia e l'ombra del Patto del Tavoliere “Solo fantasie, con Fitto parlo di Juve”

18.11.2014

da Corriere del Mezzogiorno

L' hanno chiamato il Patto del Tavoliere (o Quadrilatero delle Bermuda), perché i protagonisti sono tutti pugliesi, o quasi. A cominciare dall' ex premier Massimo D' Alema, allevato in Puglia fin da quando era segretario regionale del Pci. A seguire c' è Raffaele Fitto, eurodeputato forzista di Maglie campione di preferenze, poi il lettiano Francesco Boccia, biscegliese, presidente della commissione Bilancio della Camera e infine Roberto Garofoli, tarantino, ex segretario generale di palazzo Chigi con Enrico Letta ed oggi capo di Gabinetto del ministro dell' Economia, Piercarlo Padoan. In comune hanno molto: un' idiosincrasia verso il Patto del Nazareno e un no deciso alle elezioni anticipate, con truppe che potrebbero fare la differenza. Ebbene, secondo Il Foglio, il "quadrilatero" sarebbe sotto osservazione ogni volta che alla Camera o al Senato c' è un voto segreto che non risulta allineato.

Presidente Boccia, allora, questo patto di belligeranza?

“Ma scherziamo? (ride ndr) E' una roba fantasiosa. Per fare i complotti bisogna vedersi: io ho visto D' Alema solo una volta, fa vini. Garofoli, forse, un paio di volte. Un po' più spesso Fitto, ma per parlare di Juve. Piuttosto, questa cosa, mi ha fatto venire in mente l' ideologo della Lega, Gianfranco Miglio, che rileggendo le tesi di Smith sostenne che se vuoi vincere devi inventarti un nemico. Così è stato per i greci, i romani, i crociati”.

Ma c' è un feeling?

“Guardi, non è Il Foglio a credere a questa sciocchezza, ma i miei amici di Palazzo Chigi. Eppure se glielo si va a chiedere, diranno che non è vero. Quando si dà credito a un complotto si evita di dirlo a qualcun altro che non sia il giornalista, altrimenti si indebolisce il suo lavoro. Io lo so da un autorevole interlocutore politico e continuo a ridere della cosa, anche se mi preoccupa che da Palazzo Chigi si accrediti questa tesi”.

Ci sono stati strani stalli, però, nelle votazioni in Parlamento.

“Quali? Quando voto contro, io lo spiego. Non voto l' Italicum perché non mi convince, prima i partiti sceglievano i parlamentari al 100 per cento ora al 60 per cento e lo faccio in direzione e poi in Parlamento. Se non son d' accordo, prendo la parola e lo dico. Come fa Renzi, mi sono ispirato a lui”.

Sarà un caso, ma siete tutti contro le elezioni anticipate

“Io temo che si voterà nel 2015, perché tutti i segnali portano lì. Spero come Renzi, però, che si voti nel 2018 e per questo non capisco questa fretta spasmodica su alcune riforme economiche e sociali, quando le cose potrebbero essere fatte bene. Faccio un esempio: a maggio, per gli 80 euro in busta paga, si correva contro il tempo.

Ma se ci fermiamo a pensare, non è giusto che chi ha 27mila euro di reddito e tre figli non possa percepirli (il tetto si ferma a 26mila) e quelle famiglie composte da due coniugi che percepiscono 24mila euro ciascuno ne prendano 160. Questo è iniquo e un partito di sinistra sta attento alla redistribuzione. Ma c' è il veto a discutere, perchè si deve correre all' impazzata. E allora temo che si voti nel 2015. Ma in ogni caso si deve fare il congresso prima”.

Con l' ottica del Patto del Tavoliere, chi vince le primarie del centrosinistra in Puglia?

“Michele Emiliano, direi. Non c' è un candidato più omnicomprensivo a destra e a sinistra. D' Alema però l' ha visto una sola volta, forse. E non ha mai visto Fitto”.

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO



LEGGI ALTRI ARTICOLI