RASSEGNA STAMPA

Un coordinamento delle minoranze. L' invito di Boccia raccoglie consensi

18.11.2014

da Il Corriere della Sera 

“Il carro di Renzi è stracolmo e io sono l' unico che ne è sceso...”. Con lo stesso balzo con cui ha lasciato la maggioranza del Partito democratico per sistemarsi all' opposizione, Francesco Boccia è passato dal ruolo di ala destra a quello di “mister” dell' ala sinistra. La lealtà al governo, giura, non è in discussione, ma il presidente della commissione Bilancio lavora per mettere su un “carretto” nuovo. Una squadretta di outsider della minoranza che possa un giorno affrontare sul campo la nazionale renziana. Il sogno è ambizioso e Boccia lo sa. Ma poiché non gli sono sfuggiti i sondaggi che danno il premier in crisi, sente che il momento è questo. Sull' Huffington Post ha lanciato un appello ai compagni spronandoli a unire le forze in un “coordinamento dei non renziani”. Oggi il debutto: una conferenza stampa per presentare gli otto emendamenti congiunti alla legge di Stabilità scritti da Fassina e firmati, tra gli altri, da Cuperlo, D' Attorre, Civati, Zoggia e dalla bindiana Margherita Miotto. Quello sugli 80 euro sembra studiato per agganciare Sinistra e libertà e, spera Boccia, persino grillini e leghisti. “Apriamo il cantiere della nuova sinistra pd”, sprona Barbara Pollastrini. “I gufi aprono le ali...”, è la sintesi di Civati. E anche Rosy Bindi ricorre alla metafora ornitologica cara al premier: “Chi pone alcune questioni non è un gufo, è solo più in sintonia con quella parte di Paese reale che non si sente accolta dal Pd”. Quella parte di Paese, Boccia la chiama sinistra. Proprio lui che - gli ricorda la moglie Nunzia De Girolamo quando ha voglia di sfotterlo – “un tempo era la destra del Pd e adesso, miracoli di Renzi, si trova dalla parte opposta”. Francesco ci ride su e spiega il paradosso: “Non è una cosa così strana, con il Pd che si è messo a guardare a destra. Un partito che si rifiuta di tassare le multinazionali del web e che non va nelle periferie, né fisicamente, né con le politiche redistributive di Fassina...”. La convention di sabato a Milano ha segnato l' avvicinamento di Area riformista a Renzi e la domanda che molti si fanno è: da che parte sta Bersani? “Pier Luigi sa quanto gli voglio bene, magari è entrato in maggioranza a sua insaputa”, risponde Boccia. “Battuta affettuosa” per ricordare come Cuperlo non sia stato invitato dalla corrente che lo votò alle primarie. “Sono passati con Renzi, come i turchi di Orfini - è la lettura di Boccia -. Io non li critico, ma non pensino che il nostro è un mondo frammentato e di solisti”. Davide Zoggia sogna in grande e vede una “prateria” per quella sinistra che non ha voglia di cedere alla “omologazione totale” e che si prepara ad aprire il fronte del congresso anticipato. “È indispensabile un momento di confronto con le primarie”, incalza D' Attorre. Certo, ci vorrebbe un leader... L' identikit di Zoggia porta dritto a Nicola Zingaretti, il quale avrebbe in agenda diverse iniziative a carattere nazionale.

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