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Il Paese prima di tutto. Congresso con primarie strada obbligata per unità

03.02.2017

Inopportuno chiedere il voto senza aver letto le motivazioni della Consulta

“Se Renzi avesse esercitato il suo potere ascoltando di più da Presidente del Consiglio e da segretario del PD avrebbe evitato molti errori. Anche dopo il 4 dicembre, aver deciso in solitudine con Orfini e qualcun altro, di provare a trascinare il Paese al voto senza aver letto le motivazioni della Consulta e con la certezza dell'ingovernabilità che verrebbe fuori dalla legge modificata è stato politicamente irresponsabile.

In queste ore percepisco passi in avanti, si è passati dalla corsa forsennata al ‘voto subito’ al buon senso che mette davanti i problemi degli italiani. Il Paese viene prima di tutto. Dopo il decreto terremoto servono interventi su enti locali e fisco, sulla crescita, su welfare e scuola e coincidono con i mesi mancanti al termine della legislatura.

E negli stessi mesi va fatta una legge elettorale che possa garantire al Paese governabilità e stabilità. Nel frattempo il PD deve necessariamente fare un congresso per confrontarsi sugli errori fatti, sull’idea di società che vogliamo e su quale centrosinistra vogliamo per poter ritrovare compattezza e unità. Un congresso serio che termina con le primarie, che duri il tempo necessario per coinvolgere tutti i circoli, non una gazebata che dà l’idea di essere l’ennesima scorciatoia per evitare il confronto democratico nella nostra comunità politica”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a L’Aria che Tira su La7.

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