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Su webtax persi tre anni. La modernità va oltre i social e titoli roboanti

30.01.2017

Juncker si occupi di paradisi fiscali, dibattito UE non può essere solo su uno 0.2

"Adesso che l'Europa ci chiede una manovra correttiva dei conti pubblici, nel dibattito sul dove reperiamo le risorse torna il tema web o digital tax. Il presidente della commissione UE, Juncker, storico leader politico del principale e contraddittorio paradiso fiscale europeo, oltre che incaponirsi sullo 0.2 nel rapporto deficit/Pil, dovrebbe anche occuparsi della più grande emorragia finanziaria messa in atto dai grandi colossi del web che parte della classe politica, soprattutto a Bruxelles, continua ad ignorare.

Basterebbe far pagare alle Over the Top le imposte indirette in ogni paese europeo; il Parlamento italiano una decisione in tal senso l'aveva già presa nel 2013, prima che Renzi facesse un passo indietro, oggi posso dire che abbiamo perso quattro anni.

La modernità oggi non può limitarsi all'attivismo sui social network o ai titoli roboanti che stanno dietro a industria 4.0, ma dobbiamo dimostrare di saper interpretare e intercettare i cambiamenti dell'economia digitale, regolando il fenomeno e concentrando le risorse sulle università e i centri di eccellenza come il Politecnico di Bari". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo ad un dibattito a Bari su sussidarietà e politiche industriali.

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