RASSEGNA STAMPA

«Al Comune di Napoli i bilanci sono taroccati»

11.05.2016

Intervista rilasciata a Simona Brandolini, pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno 

NAPOLI Francesco Boccia, deputato Pd, presidente della Commissione Bilancio della Camera.

Guarda il video in cui Luigi de Magistris insulta Matteo Renzi: «Un assatanato. Puoi anche fare la campagna elettorale contro il Pd, ma un sindaco non può permettersi certe parole. E soprattutto senza avere le carte in regola. Fare il censore degli altri dopo cinque anni di pessima amministrazione della città e con i bilanci taroccati. Quando vuole ci confrontiamo».

Bilanci taroccati? Fa un'accusa grave.
«In questo momento abbiamo a disposizione i dati di quasi tutti i bilanci italiani, a Napoli il preventivo non è stato approvato. È a rischio commissariamento».

Perché dice allora taroccati?
«Partiamo dai residui attivi. I residui al 2014 sono di 3,2 miliardi di euro e in crescita di quasi un miliardo rispetto al tanto criticato bilancio della Iervolino».

E questo che vuol dire?
«Oltre 3 miliardi sono i crediti che ha, mentre quelli di dubbia esigibilità sono appena di 135 milioni. Penso che siano numeri falsi. Dovrebbe dire la verità. La cornice è che avrebbe dovuto attuare il piano di risanamento che non sta attuando tant' è che c' è una valutazione in corso della Corte dei conti».

De Magistris qualche giorno fa ha detto proprio il contrario.
«È falso. Non ci costringa a tirare per la giacca la Corte dei conti. Che si esprimerà, correttamente, dopo le elezioni».

Oltre ai residui attivi, quali altri punti deboli?
«Il 50 per cento delle spese correnti è costituito da prestazione di servizi, dato molto superiore ai valori medi nazionali. Questo significa che è aumentata di molto la parte corrente della spesa, evidentemente a scapito della spesa per investimenti. I napoletani sono gli unici in grado di capire se i servizi sono migliorati in città. Temo invece che siano aumentate solo le consulenze, i debiti fuori bilancio e gli interessi passivi».

Lei non fu tenero neanche con il sindaco Iervolino.
«È vero, eppure seguì un percorso di risanamento. Con de Magistris sono aumentate anche le entrate derivanti da indebitamento, dai 49 milioni dell' amministrazione Iervolino, siamo passati ai 935 milioni attuali. Il mistero è: come mai il Comune ha soldi in cassa ma non fa investimenti e soprattutto ha un ritardo nei pagamenti? De Magistris lo deve spiegare. Il risultato di amministrazione è negativo al 2014, è meno 205 milioni di euro. Dopodiché c' è un tema interessante, i dati delle entrare di bilancio derivanti da permessi di costruzione sono tra i più bassi d'Italia. Delle due l'una o a Napoli non costruisce più nessuno o non paga più nessuno. Potrei continuare all' infinito».

Lei dice così Napoli va verso il commissariamento?
«Per commissariare deve esserci in dissesto, la città è in affanno ma tecnicamente non è in dissesto e speriamo che è un'onta che non rivedrà mai. Certo è che se uno tarocca i numeri te ne accorgi dopo. Quello che chiedo al sindaco è: il piano di risanamento che è monitorato dalla Corte dei conti è rispettato o no? Cosa significa trasformazione di quel piano in trentennale? E chi paga il conto? I cittadini di Napoli».

Qual è il dato più preoccupante?
«Sicuramente l'alto numero dei residui attivi, spero che Napoli non faccia come certe banche italiane. Quindi invece di fare il Masaniello e fare la guerra con chiunque de Magistris dicesse la verità, si confrontasse su questi temi. Se Napoli va aiutata bisogna saperlo. E in tempo utile».

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