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Piano Juncker va rafforzato e portato nel Def

13.03.2015

Atene? Sì a Tsipras no a Bundesbank

“Le politche messe in atto dalla UE, fatte di tagli e cure dimagranti, è evidente che non funzionano più, soprattutto per dei Paesi che hanno bisogno di rivedere la crescita. Per questo motivo sono convinto che Tsipras vada ascoltato, in fin dei conti non chiede di ridurre il debito di Atene o di non ripagarlo, ha chiesto solamente più tempo. E quando qualcuno chiede più tempo per riorganizzare il processo di definzione di politica economica si dice sì, senza chiedere l’autorizzazione dei burocrati o i dei tecnocarti. Oggi, purtroppo, la politica in UE è ancora debole e condizionata da interessi di sistema che viaggiano sull’asse Berlino-Francoforte-Strasburgo”.Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in una lunga intervista a Radio Radicale su crisi economica, Europa e caso Grecia.

“Si continua ancora con gli slogan e i dibattiti su flessibilità e crescita ma ancora non si vedono i fatti. La verità – aggiunge Boccia - è che abbiamo bisogno di un maxi piano di investimenti pubblici, dall’inizio della crisi c’è stata nell’intera Unione Europea una riduzione degli investimenti del 15%, in Italia questa riduzione è stata del 25%.

Ci servono investimenti pubblici veri, non come quelli del piano Juncker, fatti con risorse stornate dal bilancio europeo messe nelle disponibilità dei parlamenti nazionali. Spero che di qui a fine aprile, tra il cofronto in atto in Parlamento Ue per la definzione del regolamento sul piano Juncker e le scelte fatte dai parlamenti nazionali, questo piano di investimenti finirà sui DEF dei singoli Paesi, per seguire l’unica strada percorribile per la crescita: la concentrazione degli investimenti pubblici”.

“Le critiche della Bundesbank al QE- conclude il presidente della commissione Bilancio – vanno rispedite al mittente. E ad Atene è necessario dare fiducia”.

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