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Inserire nel Def, allegato infrastrutture, gli investimenti del piano Juncker

11.03.2015

Dal 2007 in Italia investimenti -25%, cambiare strada

“Oggi l’unica vera necessità è quella di raccordare il lavoro che si sta facendo in Europa sul piano Juncker con i parlamenti nazionali. Per l’Italia sarebbe opportuno inserire nell’allegato infrastrutturale al Def i nuovi progetti di investimento perché, al di là delle cifre che continuano a cambiare e dei moltiplicatori che variano a seconda dei diversi interpreti, l’unica verità è che le risorse generano valore aggiunto solo se stimolano altri investimenti privati, se contrastano la disoccupazione e generano altro output. In altre parole, se hanno un impatto positivo sul Pil di un Paese e dell’intera UE.

Consiglio, quindi, di mettere da parte per un po’ i fuochi d’artificio e concentrarci su cosa sta avvenendo in Europa, perché è in corso una rimodulazione delle risorse stanziate per il piano Juncker: 16 miliardi nell’ambito delle risorse già previste nel bilancio europeo e 5 miliardi della Bei. Oggi in commissione Bilancio c’è stata l’audizione del portavoce della campagna ‘Sbilanciamoci’, Andrea Baranes; la settimana prossima sarà audito Dario Scannapieco, vice presidente della Bei e continueremo nelle settimane successive.

Ma, quello che è certo, è che dal 2007, anno di inizio della crisi, ad oggi, gli investimenti nell’UE hanno registrato un calo pari al -15%, il -25% solo in Italia. Il tutto seguendo sempre rigorosamente le regole comunitarie. È evidente che, come ha ribadito oggi Baranes, la strada per la crescita va cambiata radicalmente”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, al termine dell’audizione odierna nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Piano Juncker.

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