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Autonomia fiscale al Nord? Portiamo prima i servizi al Sud

08.11.2018
"Vorrei che fosse chiaro a Zaia, Fontana e agli altri presidenti delle regioni del nord che parlano, impropriamente, di autonomia delle entrate fiscali, che bisogna parlare prima di servizi pubblici e infrastrutture. La sfida di Emiliano dalla Puglia sull'autonomia è la dimostrazione che c'è un sud che non teme il confronto né le provocazioni, ma come dimostra il rapporto Svimez, parlare di entrate non solo è sbagliato ma, poi, senza perequare infrastrutture e servizi non ha alcun senso. E a chi pensa di fare propopaganda sulle entrate, così come fa la Lega, deve sapere che c'è chi gli ricorderà sempre che prima di dividersi per le entrate vanno fatti i conti per le uscite". Così Francesco Boccia, deputato Pd e candidato alla segreteria del Partito Democratico, intervenendo alla presentazione del rapporto Svimez in Sala Regina alla Camera. "Sanno i fautori dell'autonomia fiscale a prescindere che i dipendenti comunali in Puglia sono 4.5 ogni mille abitanti mentre in Veneto e Lombardia siamo oltre 6? Che si fa in quei casi seguendo la loro logica? Facciamo rimborsare la differenza per la Puglia? -continua Boccia - Sanno gli stessi governatori che la concentrazione di magistrati e forze dell'ordine al nord è maggiore in molte aree rispetto al sud, nonostante la criminalità organizzata? Per non parlare degli investimenti per l'alta velocità tra Milano, Torino, Venezia, Bologna finanziati con la fiscalità generale, quindi anche con le tasse del Mezzogiorno". "Cosa facciamo, seguendo il principio speculare e provocatorio di Zaia e Fontana sull'autonomia, chiediamo la restituzione dei soldi investiti sull'alta velocità al nord a tutti i contribuenti del sud che l'alta velocità la vedono solo in tv? Il principio di coordinamento di finanza pubblica è sancito dalla Costituzione e spetta allo Stato; se ne facciano una ragione. Vanno rafforzati i servizi pubblici e le infrastrutture al sud come dimostra il rapporto Svimez, tutto il resto è propaganda. Se viene meno la centralità finanziaria dello Stato viene meno tutto", conclude Boccia.

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