RASSEGNA STAMPA

Il calcio? Una risorsa non una spesa

09.07.2014

Roma. L'affondo del presidente juventino Andrea Agnelli è arrivato ieri dalla Camera, dove si è tenuto un convegno su "L'impatto economico dello sport in Italia". Il presidente della Commissione Bilancio del Parlamento, il biscegliese Francesco Boccia (PD), si è confrontato con le richieste di Agnelli e del presidente Coni Malagò. Lo juventino chiede l'abbattimento dell'Irap come tassa per il calcio: "La nostra voce principale è la retribuzione del tesserato, il grosso del bilancio è un contributo allo Stato e l'Irap è la più bizzarra". Oltre a una nuova legge sul professionismo che possa rendere competitivi i nostri club in Europa. La richiesta di Malagò è sulle palestre nelle scuole, settore che il numero uno del Coni prenderebbe volentieri in appalto. Poi c'è la legge sull'impiantistica sportiva, che così com'è piace a tutti tranne al presidente del calcio: " Non voglio fare polemica - riconosce Boccia - ma questa legge poteva essere fatta ancora meglio. È una legge di partenza rispetto al nulla, ma nella parte connessa agli stadi si poteva avere più coraggio". Nel frattempo, Governo e Coni hanno dato mandato al Centro Studi diretto da Michele Uva, di svolgere una ricerca sull'impatto economico dello sport nel Pil del paese: "Vogliamo dimostrare - dice il dg materano della Coni Servizi - che lo sport è un investimento, non una spesa". "La politica si è modernizzata, adesso è arrivato il momento che lo faccia anche lo sport. mi rendo conto che è una grande sfida ma come legislatori abbiamo il dovere di affrontarla, perchè non possiamo più commettere l'errore dell'attuale titolo V di considerare lo sport come materia di legislazione concorrente. Oggi ci sono le condizioni storiche, un contesto e gli interlocutori più adatti perchè si compia quel processo di modernizzazione di cui l'intero sport italiano ha bisogno" ha concluso Boccia.

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