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Nel 2015 italiani chiedono meno tasse e sanzioni ai furbi. Il resto è sloganificio

09.03.2015

Ott evadono e la politica parla d'altro

“La fiscalità finanziaria nel nostro Paese è troppo caotica, non possiamo non intervenire. Si va dalla tassa sui conti correnti alla maturazione, a imposte diverse tra strumenti a compensazione, per non parlare della ridicola Tobin tax all’italiana che tassa solo le azioni e non gli speculatori”.
Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, oggi a Campobasso per un convegno all’Università del Molise sulle ‘Novità del fisco nel 2015’, ripercorre le tappe dei cambiamenti della delega fiscale che rimane “una grande opportunità da non sprecare. È stata votata quasi all'unanimità, anche con l'astensione del Movimento 5 Stelle, è stato un grande lavoro di squadra e il governo ha il dovere di attuarla. Bene la proroga ma ora non va perso più neanche un solo minuto”.

“C’è poi – ha aggiunto - la grande sfida della finanza locale, è arrivato il momento di rimettere un po’ di ordine e stabilire una sorta di fermo biologico. E poi, ancora, è ora di dire la parola fine all'insopportabile elusione fiscale delle multinazionali del web (OTT). Non si può pretendere dalla Guardia di Finanza il controllo rigoroso dell'ultimo scontrino a fine giornata del salumiere e tollerare, poi, i più grandi elusori del tempo moderno, che utilizzano sistematicamente conti off shore in giro per il mondo. Per la nostra economia è ingiusto oltre che dannoso”.

“Al tempo dell'economia digitale – continua Boccia in un'Aula Magna piena di studenti e esperti del settore - è necessario avere il coraggio di dire che la tassazione passerà sempre più da diretta a indiretta. Ci vuole solo coraggio e una visione equa e ridistributiva della funzione del fisco”.

“Oggi, per via dello spostamento del confronto sul fisco, mi è dispiaciuto molto non poter dare l'ultimo contributo al segretario Renzi negli incontri organizzati al partito (ho inviato un contributo scritto), ma quest'incontro a Campobasso era organizzato da tempo e non sarebbe stato corretto farlo saltare. Sono molto contento – ha concluso il presidente della commissione Bilancio - di esser qui tra persone che il fisco lo conoscono, lo studiano e vogliono cambiarlo”.

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