“Le scelte di Draghi di questi ultimi due anni e ora il QE sono state decisive per la stabilizzazione dei mercati finanziari, oggi finalmente sotto controllo. Lo spread così basso è frutto di una saggia politica monetaria e finanziaria fatta dalla BCE, perché ha messo in sicurezza i Paesi più indebitati, con scarsa crescita o crescita zero. Oggi non c’è più il rischio che i titoli di Stato di questi Paesi non vengano sottoscritti”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in una lunga intervista a Radio Radicale su crisi economica, Europa e caso Grecia.
“Noi veniamo da un lungo periodo di recessione, siamo tuttora dentro una condizione di deflazione, con crescita zero e l’inflazione, di fatto, ancora piantata sullo zero. La liquidità che oggi c’è nel sistema finanziario generale non arriva all’economia reale, non arriva alle imprese.
Perché i governi, e a maggior ragione l’Eurogruppo che spesso fa riunioni incomprensibili e inutili, non fanno l’unica cosa che dovrebbero fare: consentire, cioè, alle banche dei principali Paesi europei di prestare i soldi alle imprese, piccole e medie, senza ritrovarsi nella condizione kafkiana di essere ‘corte di capitale’; non è ammissibile che la liquidità ingente di cui oggi possiamo disporre e continueremo a disporre per i prossimi 18 mesi, non finisca alle imprese e non finirà alle imprese finchè non saranno modificate le regole che disciplinano i rapporti tra banche e imprese.
A tutt’oggi, è bene ricordarlo, se una banca media presta i soldi all’azienda Rossi Srl l’impatto sul rischio di quella banca per il prestito fatto è un impatto molto più alto di quanto non lo sia la sottoscrizione di obbligazioni di aziende importanti e quotate o di multinazionali o, a maggior ragione, della sottoscrizione di Titoli di Stato dei vari Paesi”.