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Per il Senato rischio pasticcio modello Province

10.03.2015

Non ho votato per rispetto della maggioranza del partito e per i miei principi


“Perché non ho votato per il Senato dei consiglieri Regionali? La risposta è già nella domanda, come si fa? Con il non voto esprimo il mio dissenso, rispettando il volere della maggioranza del Partito. Ho apprezzato l’impegno di Lorenzo Guerini nella dichiarazione di voto, ma il rischio di ripetere i danni costituzionali del 2001 e del 2006 sono evidenti, c’è il rischio reale di creare un mostro istituzionale.

Se il problema erano i costi della politica bastava dimezzare il numero di deputati e senatori; e se si vuole superare il bicameralismo perfetto, cosa assolutamente necessaria, bastava concentrare tutto il potere legislativo in una sola Camera. Ma quella che l’Aula di Montecitorio ha approvato oggi in prima lettura non è una riforma costituzionale all’altezza dei costituenti.

Il Senato, come già accaduto con le Province, sta diventando un pasticcio, avremo una seconda camera che consentirà a 100 consiglieri regionali, per quanto autorevoli e competenti, di esprimersi sui diritti degli italiani.

Per questi motivi, per rispetto dei miei principi, del mio partito e della comunità politica che rappresento, ho preferito in questo primo passaggio alla Camera, rimettermi alla maggioranza del mio partito, non votando contro una riforma che considero avventata”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, commenta la sua non partecipazione al voto sulla Riforma della Costituzione.

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