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Covid all'angolo ma non è scomparso, serve prudenza

04.06.2020

"Inaugurare a Rimini, insieme al Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il capo del Dipartimento Protezione Civile, Angelo Borrelli, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il presidente Upi, Michele de Pascale, l’Hub nazionale e regionale per la Terapia intensiva è la dimostrazione che il Paese è ripartito consapevole di saper vivere in una nuova normalità.

Il Coronavirus ha messo tutti a dura prova: dai cittadini che hanno dovuto affrontare momenti difficili, agli operatori sanitari, a imprese e lavoratori, a tutti i livelli istituzionali. Se l'Italia è riuscita a rimettersi in cammino è grazie alla coesione sociale delle nostre comunità e alla solidarietà tra diversi territori e i differenti livelli istituzionali.

Il virus non è sconfitto, è ancora tra noi, ma oggi siamo più forti e più consapevoli di una inevitabile convivenza fino all'arrivo del vaccino.

L'hub di Rimini, con la sua rete di 6 strutture disponibili, per pazienti Covid e non, per tutto il Paese, rafforza la rete territoriale della sanità di una Regione che, pur colpita con violenza dal virus, non si è data per vinta e ha dimostrato di essere un'eccellenza nazionale; l'Emilia Romagna ha saputo dare ancora una volta una bella lezione di concretezza e di costante leale collaborazione con il Governo e con gli enti locali". Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

"Ieri siamo ripartiti con la mobilita' tra regioni, e' stato un sospiro di sollievo per tutti ma serve ancora prudenza perche' il Covid e' sconfitto ma non e' scomparso. Lo abbiamo messo in un angolo ma non e' scomparso. Abbiamo pagato un prezzo altissimo, 4.100 morti in Emilia-Romagna, oltre 33.000 vite" in Italia "non ci sono piu'".

Guardando al futuro, "le risorse che abbiamo" tra quelle gia' previste e quelle che potrebbero arrivare dell'Europa, "sono senza precedenti - ha argomentato - Abbiamo il dovere storico di rendere la nostra sanita' pubblica una eccellenza nel mondo", attraverso la "prevenzione territoriale pubblica" e anche un "mix tra pubblico e privato che sia un mix di eccellenze. La salute e la protezione della vita - ha concluso Boccia- vengono prima di tutto".

Nell'organizzare la ripartenza, "usare il dialogo" tra Stato e Regioni, "e' stata l'unica strada possibile. Se siamo riusciti a ripartire e' perche' i livelli istituzionali hanno fatto si' che l'Italia fosse ancora piu' unita". Lo ha detto, intervenendo a Rimini all'inaugurazione dell'Hub nazionale e regionale per la Terapia Intensiva, il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. "Questa pandemia, questa crisi sanitaria senza precedenti - ha concluso - ha costretto gli italiani a tenersi per mano, a cambiare le proprie abitudini, a cambiare le regole dalla mattina alla sera".

La provincia di Rimini, che insieme a quella di Piacenza e alla citta' di Medicina, nel Bolognese, ha vissuto nei mesi del lockdown, condizioni ancora piu' restrittive, "non e' stata esclusa dalle risorse" previste dai provvedimenti economici varati dal Governo "e non lo sara'". 

La scelta iniziale, che ha visto l'area di Piacenza inserita tra quelle destinatarie di sostegno, ha sottolineato, "non e' stata di ristoro economico per i danni alle attivita' economiche, ma per la drammaticita' della vicenda". Quindi, ha proseguito Boccia, "ci saranno altri interventi cosi' come su altre province". D'altronde, ha argomentato ancora, Rimini e' stata "un esempio, un modello" ma e' stata anche tra le citta' "piu' danneggiate d'Italia" e per questo, rassicura, "il sindaco Andrea Gnassi avra' le risposte che Rimini e l'Emilia-Romagna, che ancora una volta ha dimostrato un'efficienza straordinaria, meritano". Parlando all'interno dell'Ospedale di Rimini, il ministro per gli Affari Regionali ha poi aggiunto che i centri Covid, "resteranno, i posti di terapia intensiva sono stati raddoppiati". L'emergenza legata al coronavirus, ha proseguito, mostra che "quando l'Italia e' unita e' piu' forte, ma nulla dovra' essere come prima: salute a ambiente ci chiedono con forza politiche con la schiena dritta. Avere fermato l'Italia per tre mesi - ha concluso - e' stato dolorosissimo".

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