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Giornali in crisi e informazione a rischio. Serve webtax per multinazionali

10.11.2016

“Quella in cui stiamo vivendo è la società della data economy, in cui il potere ce l'ha chi detiene i dati e le informazioni. Oggi i padroni delle informazioni non sono gli editori tradizionali ma gli aggregatori di notizie che non solo non pagano le tasse, come fanno normalmente i giornali tradizionali, oggi pesantemente in crisi, ma su quei dati e su quelle notizie fanno anche business e controllano il flusso di informazioni che arriva a ciascuno di noi.

Non ci sono più regole ed è dovere della politica farle e farle rispettare, rispettando i principi cardine di equità, etica e ridistribuzione. Abbiamo raggiunto il livello di distorsione massimo del capitalismo moderno al tempo del digitale, se il fenomeno non si regola rischia di sfuggirci di mano, con conseguenze difficili da controllare”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo al convegno “L’economia digitale può creare occupazione?” organizzato dall’Associazione Civita.

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