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Una manovra espansiva solo con la rottura degli schemi UE

18.09.2016

Dopo Bratislava Renzi sia conseguente

"Lo dico da instancabile europeista che continua a credere negli Stati Uniti d'Europa come strada maestra per crescere e competere in un mondo digitale senza confini: con questi vincoli anacronistici e ottusi e questa classe dirigente che guida l'Unione rischiamo di consegnare l'Europa ai nazionalismi più beceri. Fa Bene Renzi a criticare i risultati di Bratislava, ma ora sia conseguente sia nel PSE che al governo in Italia".

Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, sul dibattito successivo alla forte critica di Renzi sul Consiglio Europeo di Bratislava.

"Così non si può più andare avanti," sottolinea Francesco Boccia, "ogni leader pensa alla propria campagna elettorale. Francia e Germania non prendono posizioni su fisco comune, debito, banche e investimenti per non affrontare temi scomodi a qualche mese dal voto. Così non si va da nessuna parte. L'Italia non può permettersi un'altra manovra da zero virgola. Serve una vera manovra espansiva non solo in Italia, ma nei principali Paesi europei. L'Italia in particolare ha bisogno di aumentare gli investimenti pubblici continuando a ridurre le imposte sul lavoro, serve un fisco equo che faccia pagare le tasse a chi evade e senza vantaggi per Irlanda e Lussemburgo, serve una gestione comune del debito e una politica sull'immigrazione che non appaia come un problema di alcuni e non di tutti. Serve andare oltre vincoli e algoritmi come dice Renzi, ma è necessario essere conseguenti; dirlo non basta più. In questi due anni l'abbiamo minacciato più di una volta.  Abbiamo avuto un grande senso di responsabilità, ma ora non è con qualche decimale di flessibilità che possiamo fare una manovra di svolta."

"L'Italia, che ha sempre fatto i cosiddetti compiti a casa, seguendo le ricette europee negli anni più difficili della recessione ha visto aumentare il proprio debito di 30 punti. Anche per questo i cultori dei vincoli non sono più credibili. In questo momento", conclude Francesco Boccia, "senza una rottura degli schemi ancora una volta difesi a Bratislava dai vertici europei, l'Italia non sarà in grado di fare una manovra espansiva e davvero in grado di dare una spinta vera verso la crescita".

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