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Trovare accordo su art.2. delle Riforme, Pd non ha bisogno dei voti di Verdini

21.09.2015

"L'ottimismo serve nella vita di tutti i giorni. Io sono realista e sono sicuro che ci sarà un accordo sull'articolo 2, e in particolare sul comma 5, delle riforme costituzionali che sosterrò convintamente nella misura in cui diventi la riforma di tutto il PD".

Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, arrivando al Nazareno per la direzione del partito dedicata alla riforma del Senato.

Il centrosinistra non ha una buona tradizione di riforme costituzionali basti pensare a quella pessima del Titolo V, fatta nel 2001 inseguendo follemente su un terreno sbagliato la Lega, o per arrivare all'ultima delle Province, una riforma che non sta funzionando; tralascio, invece, le pessime riforme costituzionali ed istituzionali messe in atto dai governi di centrodestra, dall'idea di Italia alla scozzese di Bossi, alle conseguenze catastrofiche del Porcellum che stiamo pagando ancora adesso. “Penso sia giusto trovare un accordo dentro il nostro Partito e poi fuori dalle mura Pd con chi ci sta. La riforma non ha bisogno dei voti dei vari Verdini o D’Anna, passerà con i nostri voti. Anzi, auguro a loro e ai nuovi 'folgorati' da un Pd che non sanno nemmeno cos'è di essere candidati ed eletti nel centrodestra. Hanno una cultura e una visione della società che non ha nulla a che spartire con il Partito Democratico".

Boccia risponde poi ad una giornalista che ha chiesto “il senso di una direzione che finisce sempre come decide Renzi”.

“Renzi è il segretario del PD che ha vinto un congresso vero con quasi il 70% dei voti ed è naturale che la maggioranza lo sostenga nettamente. Si chiama democrazia. Questo è il PD, un grande partito. Qui si discute, ci si confronta, si litiga anche, ma alla fine si decide su un'idea di società e su scelte politiche. Dove trovate tutto questo negli altri partiti italiani? Questo è il patrimonio del popolo del Pd e della democrazia italiana. Qualcuno mi dica dove vede un confronto così in Italia. È giusto trovare una soluzione condivisa sul voto degli italiani per i futuri senatori. Ma andiamo avanti e cambiamo in meglio il Paese. Oggi parliamo di riforme costituzionali non di congresso. Quello lo faremo nel 2017 e noi a differenza degli altri partiti lo facciamo davvero”.

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