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Su fondi Ue le Regioni hanno fallito. Adesso coordinamento politico unico

10.08.2015

Banca Mezzogiorno? Finanzia tutti tranne il Sud

“La classe politica è stata incapace di imporre soluzioni di medio-lungo periodo, 25 anni di programmazione dei fondi strutturali sono più che sufficienti per capire chi ha sbagliato e perché. La totale inadeguatezza dei piani regionali di questi ultimi anni è sotto gli occhi di tutti. Renzi dice che il problema Sud va affrontato con gli strumenti della politica. E io condivido questo ragionamento. Ci sono due priorità: cosa deve fare la politica, e in particolare il Pd, sapendo che la questione meridionale è una sfida per tutto il Paese; e cosa significa lanciare nel Sud una grande, indispensabile stagione dei doveri”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio, in un’intervista al Mattino.

Sul Mezzogiorno “serve un coordinamento politico per i quattro pilastri che afferiscono alle scelte e ai progetti di rilancio del Sud: parlo del Cipe, di Invitalia, della programmazione regionale e dell'Agenzia per la Coesione. Che il cappello sia a Palazzo Chigi mi sta più che bene. Il Cipe di fatto è già per così dire ‘al governo’ ma è impensabile che si possa andare avanti con 22 programmazioni regionali, spesso incomprensibili, e che per la programmazione 2014-2020 ci siano ben undici programmi nazionali. Invitalia è un'Agenzia che funziona bene ma interviene solo a fabbisogno, per così dire, quando cioè è attivata dalle scelte della politica”. L’Agenzia per la Coesione territoriale, invece: “Mi chiedo: se è nata per il monitoraggio della spesa dei fondi Ue, bastava un centro studi. Se è nata per le valutazioni dei progetti, rischia di essere inutile perché gli strumenti c'erano già”.

“Non voglio fare polemiche – prosegue Boccia nell’intervista - ma trovo a dir poco indecente che amministrazioni regionali e locali abbiano finanziato non gli strumenti per lo sviluppo delle imprese e dell'occupazione ma piscine, campi di calcetto, rotonde e reti fognarie di cui persino si sono vantati. Dobbiamo spiegare ad alcuni sindaci Pd che difendono la frammentazione e lo spezzatino delle risorse che così si fanno solo clientele o si cerca di far quadrare i bilanci. Ecco perché bisogna rivedere i programmi regionali. Io sono per puntare su grandi assi strategici.

Se nel dopo-guerra fu l'Autostrada del Sole a unire il Paese, oggi potrebbe essere l'autostrada della Rete. Partiamo con gli investimenti sulla banda ultralarga dal Sud, da Sicilia e Calabria. E concentriamo risorse anche sui porti, sugli aeroporti che non vedono atterrare aerei se non con sovvenzioni. E naturalmente sulle start up”.

“Non bisogna dividersi – conclude l’economista PD - tra chi dice che servono ancora risorse e chi dice che sono state spese male. Faccio un esempio per restare nel concreto: se ci fosse il coordinamento politico che è mancato, ci si accorgerebbe che la Banca del Mezzogiorno ha investito al Sud solo 67 milioni su un miliardo e 300 milioni di impieghi. Il ministro competente avrebbe già tolto almeno la parola Mezzogiorno dal logo”.

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