RASSEGNA STAMPA

Bisogna ritarare gli 80 euro sulle famiglie e ridurre le tasse sul Tfr

02.11.2014

da Avvenire

Presidente Boccia, da domani la commissione Bilancio che lei presiede si "immerge" nella manovra 2015. Lei cosa ne pensa?

Di positivo - ci risponde Francesco Boccia - è una legge che ha idee chiare e un paio di grandi scelte: concentrale risorse sulle imprese, anche se soprattutto su quelle grandi e meno sulle piccole, con il taglio dell`Irap. e su una fascia di lavoratori più bisognosi con la conferma e la redistribuzione del bonus di 80 euro.

Intanto lei ha stralciato i fondi per i lavori socialmente utili di Palermo e Napoli, proprio ora che crescono le tensioni sociali.

La mia è stata - ci tengo a dirlo - una decisione nel segno di quella totale trasparenza che vorrei caratterizzasse tutto il cammino parlamentare della Stabilità. Per difendere l`impianto di politica economica della manovra, da concentrare appunto sulle sue grandi scelte, e anche per evitare l`arrembaggio futuro di norme micro settoriali che hanno la loro sede naturale in decreti ad hoc o, al limite, nel Fondo di cui dispone la Presidenza del Consiglio.

Alcune modifiche, tuttavia, sono inevitabili Magari anche per tutelare le famiglie con figli, che più di altre stanno patendo le difficoltà di questa fase.

A loro si può cominciare a pensare con gli 80 euro che, dopo il bonus bebè, vanno modificati passando da una base rigida, com`è ora, a una più "dinamica", come la società.

In altre parole?

Il bonus oggi è di fatto un contributo. Ha un senso maggiore se lo si trasforma in un vero sostegno ai redditi più in difficoltà, quindi deve tener conto della composizione familiare e dei nuclei monoreddito. Anche se, a mio avviso, sarebbe ancora più opportuno prendere tutti i fondi per il bonus e destinarli a una riduzione diretta dell`aliquota Irpef, sempre per queste tipologie di contribuenti.

Confesercenti dice che gli italiani non apprezzano il Tfr in busta paga. Anche questa norma va emendata?

Sì, è una delle altre due che meritano un aggiustamento tecnico. Non ho dubbi che abbia scarso appeal, basta vivere fra gli italiani. D`altronde già oggi si può chiedere l`anticipo fino al 70% del Tfr, soggetto a tassazione separata. Non vedo perché, ampliando la facoltà di chiedere questi soldi, debba cambiare la tassazione, tanto più che alla fine si rischia che la norma produca un "buco" nei conti, se in pochi ne approfittano. E comunque, pur comprendendo il cambio anche culturale che sta dietro la norma, non sono fra i più entusiasti. Non è una misura che ci farà schizzare il Pil.

E l`altro aggiustamento?

L`azzeramento dei contributi per 3 anni sui nuovi assunti. Poteva essere costruito in modo migliore. Non tanto per la misura in sé, ovviamente valida anche se già oggi le imprese possono assumere chi sta in mobilità con uno sgravio quasi totale, quanto per la copertura che per 3,5 miliardi in 3 anni incide sui fondi del Pac (Piano di azione e coesione): favorire le assunzioni, che per la struttura del Paese riguarderanno soprattutto il Nord, togliendo risorse al Sud è fare un po` il Robin Hood al contrario. Ci sono poi le maggiori tasse sui Fondi pensione, di fatto un`appendice della norma sul Tfr. Vivere in un Paese che di fatto non fa pagare tasse ai frequency trader in Borsa e poi le aumenta su chi cerca di costruirsi una pensione integrativa non mi sembra il massimo.

Ha senso che il sindacato parli di sciopero?

Io spero che non si faccia. Anche perché sarebbe una sconfitta di tutti. Anche del sindacato, che in pratica con quest`arma prende atto di non essere in grado di far cambiare una legge nel suo rapporto dialettico col governo. Poi, è chiaro, per cercare il dialogo bisogna essere in due...

A proposito: ha sentito Renzi in questi giorni?

Non lo sento da un paio di settimane. E, a dire il vero, ci sentivamo più spesso una volta.

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