RASSEGNA STAMPA

Matteo sbaglia, ma ha troppi yes-men attorno

07.09.2014

da La Repubblica

ROMA. "Con Matteo ne avevo anche parlato personalmente ma a questo punto, come dirigente del Pd e come cittadino, ho il dovere di non stare zitto e di prendere pubblicamente posizione: il blocco degli stipendi del pubblico impiego è un errore grande come una casa".

La ricetta di Renzi non funziona, onorevole Boccia?
"Abbiamo l`uomo giusto ma un modello anti-crisi completamente sbagliato".
Sembrerebbe una contraddizione.
"Non lo è. Perché è la conseguenza, il frutto dei tanti, troppi yes-men che girano attorno al nostro premier. Mancano i luoghi di un confronto, vero. Non basta qualche collegamento in streaming, serve la discussione che dura ore, in maniche di camicia, con lo scontro, quando occorre. Come in questo caso. Che invece è stato affrontato con sorprendente superficialità".

Non si discute nel Pd?
"Va bene il rinnovamento, ma non una sorta di pulizia etnica. A gente come D`Alema. Prodi, Veltroni, Bersani, dovremmo almeno rispetto. Ma il problema è più generale, e a tutti i livelli: o pieghi la testa o finisci emarginato. Guerini e Serracchiani sono in gamba ma non possono arrivare in tutti gli angoli del partito".

E senza dibattito arrivano gli errmi del governo?
"Siamo indeflazione già da un anno, anche se ufficialmente ci siamo entrati solo da un mese. Ma continuiamo con lo stesso andazzo di Berlusconi, Tremonti, Monti e poi anche di Letta, pure se il suo fu un approccio più soft: insomma, tagli lineari dal 2008. Il risultato? Il debito è cresciuto. Ergo, così non va e io non ci sto".

E gli statali, in questo quadro?
"Premesso che ad un insegnante o a un poliziotto non toccherei un euro di stipendio per principio, per il ruolo sociale che svolgono, se gli blocchi gli aumenti scateni un ulteriore corto circuito: non possono più comprare nulla, le aziende non vendono, la disoccupazione galoppa, altro che crescita".

Per Renzi c`è grasso che cola nell`amministrazione.
"A me, piuttosto, piacerebbe tanto sapere che fine hanno fato le privatizzazioni del ministro Padoan a culli premier ha dato lo stop".

Che cosa propone?
"Un aumento concordato del debito pubblico di trenta miliardi, per ridurre sul serio le tasse. Come con gli 80 euro".

Concordato con l`Europa?
"Sì, ma se la Merkel ci dice di no, noi non molliamo".

Linea in rotta di collisione con quella di Renzi?
"Sulla scelta degli 80 euro mi ci ritrovo in pieno. E chi la critica tanto, si rivolga ad una chiromante e consulti una sfera di cristallo, perché gli effetti si vedranno solo alla fine del prossimo anno. Su questo a Matteo dico: vai avanti, deciso".

E sulle obiezioni sul resto, Renzi che cosa le ha risposto?
"Faremo. Vedremo. Parleremo. Le stesse risposte che immagino dia anche a tanti altri interlocutori. Alla fine, gli ho scritto una lettera aperta da Chicago, dove adesso mi trovo".


In vacanza?"Lavoro ad un libro con alcuni economisti dell`Università dell`Illinois sulla web-tax, la tassazione dei giganti del web. In Italia della legge che ho presentato finora è applicata solo una parte. Quella sull`Iva la bloccò proprio Renzi, rinviandola in sede europea. Aspetto che parta".

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO



LEGGI ALTRI ARTICOLI