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La buona volontà di Draghi non basta. Contro la deflazione servono politiche espansive

04.09.2014

“La scelta di Draghi è certamente la penultima possibile, poi ci saranno (speriamo presto e con vincoli seri a favore di imprese e famiglie) le Targeted Long Term Refinancing Operation finalizzate all'immissione di liquidità nel sistema, ma senza chiare politiche espansive, questi sforzi apprezzabili della Bce, rischiano di trasformarsi nell'ultima beffa contro la deflazione.

È evidente che la prossima volta sarà difficile andare sotto questi livelli di tassi d’interesse per la Bce e in quel caso lo scenario sarebbe simile ai tempi più bui vissuti dal Giappone al tempo della deflazione. La risposta alla crisi deve venire dalle politiche economiche e anche le richieste più volte fatte da Francoforte o dalle principali istituzioni finanziarie, deve essere chiaro una volta per tutte che vanno discusse e votate nelle sedi parlamentari.

Le riforme che impattano profondamente sulla società devono avere un'assunzione di responsabilità politica. E non capire oggi che solo politiche espansive accompagnate da riforme strutturali coraggiose possono portarci fuori dal guado è politicamente sbagliato. L'Italia ha già dato e con risultati fallimentari: la deflazione più volte annunciata come rischio oggi è nelle nostre case.

Il prolungamento sine die del blocco dei contratti e i soli e soliti tagli lineari annunciati, rischiano di vanificare l'ultimo sforzo della Bce”.

Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, impegnato a Chicago all'Università dell'Illinois per un lavoro scientifico sulla fiscalità dell'economia digitale.

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