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Brexit impatterà sul Pil, avanti col taglio delle tasse

01.07.2016

Gli effetti del Brexit sull'economia si faranno sentire, anche se è presto per fare una stima. In ogni caso "è necessario che il governo nella nuova Legge di Bilancio proceda con gli sgravi fiscali annunciati", serve una manovra "sinceramente espansiva". Così all'Adnkronos il presidente della commissione Bilancio alla Camera Francesco Boccia nel giorno in cui il Centro studi Confindustria ha quasi dimezzato le stime sul pil allo 0,8% nel 2016 e 0,6% nel 2016 per effetto della vittoria del 'Leave' al referendum britannico.

"E' ancora presto per stimare gli effetti dell'uscita del Regno Unito dall'Ue sulla crescita - osserva - tecnicamente è molto complicato perché l'impatto sulle transazioni commerciali non è cosi immediato". Ma, spiega, "l'Italia è uno di quei paesi che ha da perdere visto che esporta in Gran Bretagna più di quanto importi, e poi ci potrà essere anche un impatto sugli investimenti". Boccia non lesina critiche al premier dimissionario Cameron: "Ha fatto una scelta scellerata, passerà alla storia per ignominia". Senza considerare che Brexit ha anche polverizzato "l'accordo del G20 di Shanghai per la stabilizzazione dei mercati valutari. Ora - dice - è saltato tutto. E in questo scenario l'anello debole sono le banche europee e dunque anche quelle italiane".

E in questo scenario servono risposte per maggiore flessibilità sui conti pubblici per interventi su imprese e ceti bassi. "Sul fronte italiano nel 2017 le priorità siano le imprese con il taglio Ires contabilizzato nel bilancio dello scorso anno; interventi per i ceti bassi, pensioni minime e disoccupati in testa; e dopo il ceto medio", sottolinea Boccia.  "Procedere con gli sgravi Irpef nel 2018, o prima se ci sono le risorse". Inoltre serve un vero "rilancio degli investimenti pubblici".

Secondo Boccia questa dovrebbe essere la via maestra anche se una minore crescita dovesse ridurre i margini di intervento: "E' necessario trattare con Bruxelles per fare tutto questo". Serve una legge di bilancio "sinceramente espansiva". "La crisi dell'Ue è legata alla crisi della middle class di tutta Europa: Merkel, Renzi e Hollande insieme dovrebbe subito agire per una maggiore flessibilità e per maggiori leve fiscali e intervenire per il ceto medio o - avverte - questa classe politica in Europa verrà spazzata via".

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