Intervista rilasciata a Roberta D'Angelo, pubblicata su Avvenire
Boccia: da Angelino errore politico, no a certe frequentazioni È «una storia che si ripete. Intercettazioni di persone che parlano di altre persone. Chiedere le dimissioni per questo significa autorizzare la politica al conflitto permanente.
Ma attenzione, che può capitare a chiunque ». Francesco Boccia, Pd, presidente della Commissione bilancio della Camera, non vede perché Alfano dovrebbe dimettersi.
Opportunità politica?
Non mi pare che quando a Quarto gente che aveva a che fare con i camorristi ha parlato di Di Maio e Fico qualcuno abbia chiesto le loro dimissioni. Eppure Fico era stato superficiale nel selezionare un consigliere comunale, che non era uno qualsiasi. Dalle inchieste, le intercettazioni e i contatti avuti era emerso con evidenza il legame tra questo e il partito. Lo dico per l' esempio che diamo anche per il futuro.
Il Pd ha dato altri esempi in passato.
La cosa peggiore è che questo tipo di atteggiamento lo ha avuto anche il Pd in passato. Se penso al caso Cancellieri... Io non sopporto il garantismo a intermittenza. Questa di Alfano è una vicenda che va distinta tra la questione giuridica e quella politica.
Con Lupi non è stato un caso simile?
È il garantismo a intermittenza. Dopo di che c' è una questione etica che attiene ognuno di noi. Lupi era stato tirato in ballo per il figlio e per rapporti che avevano imprese collegate alle attività del ministero. Sono sempre storie diverse. L' importante è che nessuno si erga a custode dell' etica.
Quindi Alfano non va tirato in ballo?
C' è un errore politico fatto da Alfano: non puoi consentire ad alcuni di questi personaggi di avere a che fare con gente legata a te. Penso a Pizza, a Marotta che parla in quel modo del Parlamento. Questo dipende da come si filtrano i collaboratori.
Solo una questione politica, quindi?
La questione giuridica non c' è. Alfano non ha a che fare con queste vicende, che pure fanno inorridire.
La riforma delle intercettazioni non funziona?
In nessun Paese è possibile pubblicare cose che non c' entrano nulla con specifici passaggi delle inchieste. Ma ogni volta parte della stampa parla di bavaglio.
Ma dovremmo evitare la barbarie. Pensi ad Ivan Lobello di Confindustria nell' inchiesta di Potenza: ha avuto paginate sui giornali e poi è scomparso tutto.
Comunque è una nuova tegola sulla maggioranza, alla vigilia del referendum.
La maggioranza era a termine e doveva finire con l' approvazione delle riforme. Sto spiegando che è un errore gravissimo far passare il referendum come un modo per mandare a casa Renzi.
Alle opposizioni dico che c' è anche l' opzione 'sì' alle riforme e 'no' a Renzi, se hanno a cuore l'Italia. E dico a Renzi di approvare la legge di bilancio due mesi prima del referendum, in modo da non lasciare nel caos il Paese in caso di sconfitta. Poi sarebbe bene organizzarsi ad andare al voto in un tempo relativamente breve.
E se il referendum non passa?
Se non passa è il caos, il fallimento anche di questa legislatura. Il Pd comunque dovrà fare il congresso. Detto questo, il timone è sempre nelle mani di Mattarella.