MILANO, 18 SET - "Questa deve essere la legislatura dell'Autonomia, fatta io mi auguro con il consenso generale": il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia lo ha spiegato in una videointervista al meeting di Ernst & Young 'Tax&Law Looking Ahead' al teatro Manzoni di Milano. "Ovviamente il consenso di tutti ci puo' essere se le posizioni si avvicinano. Se mi si chiede io voglio 23 funzioni, non voglio discutere o cosi' o nulla diventa anche difficile provare a lavorarci su". Boccia, che iniziera' un giro di incontri con i governatori il 23 che intende completare in "40-50 giorni" sentendo tutti, ha assicurato il sui "impegno" a "garantire il massimo del confronto nel merito di ogni richiesta". Il suo augurio e' che "tutti i presidenti di Regione, avendo alle loro spalle la responsabilita' di milioni o centinaia di migliaia di cittadini, abbiano a cuore anche il progetto generale che deve tenere insieme il Paese e renderlo piu' forte in un mondo che sta cambiando".
"Francamente - continua - far decidere ai singoli territori i concorsi nella scuola e i profili che devono avere gli insegnanti mi sembra una forzatura inaccettabile": il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha affrontato anche uno dei temi caldi nella discussione sull'autonomia in una videointervista al meeting di Ernst & Young 'Tax&Law Looking Ahead', assicurando che comunque "ci confronteremo". "Io sono d'accordo - ha aggiunto - con i presidenti di Regione quando chiedono maggiore autonomia amministrativa. Mi riferisco al numero di studenti per classi".
Nella discussione sull'autonomia che e' stata richiesta da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna finora "i contenuti della Costituzione" secondo il ministro sono stati "solo intercettati parzialmente". "La Costituzione - ha spiegato in una videointervista al meeting di Ernst & Young 'Tax&Law Looking Ahead' al teatro Manzoni di Milano - dice una cosa importante che e' stata ignorata: i livelli essenziali delle prestazioni vanno garantiti indipendentemente da ceto e censo a tutti gli italiani e nel progetto originario erano nemmeno nella copertina, erano in una postilla, una sorta di post scriptum. Invece io vorrei riportarli al centro del dibattito".