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Proponiamo un manifesto sui lavori e cancelliamo Jobs Act e decreto Di Maio

23.12.2018

(LaPresse) - "Se oggi il governo Lega-M5S umilia il Parlamento è giusto che il Pd reagisca unito e con una voce chiara. Se firmano cambiali a Bruxelles che porteranno l'Iva alle stelle fino al 26,5% nel 2021, noi dobbiamo dire di no in maniera compatta. Se pur di salvare la faccia della loro propaganda aumentano le tasse e blocca gli investimenti noi dobbiamo denunciarlo pubblicamente e in piazza. Se l'anno prossimo per sedersi al tavolo e approntare la manovra obbligheranno a ripartire da -20 miliardi è bene che gli italiani lo sappiano. Ma tutto questo non basta.

Se vogliamo essere l'alternativa dobbiamo essere discontinui col recente passato". Lo scrive Francesco Boccia, deputato PD e candidato alla segreteria del Partito Democratico, sul suo blog su Huffington Post. "Negli anni scorsi abbiamo commesso degli errori che gli elettori non ci hanno perdonato. E se dopo il 4 marzo non avessimo smesso di fare politica, nella vana speranza di farci rimpiangere dagli italiani, avremmo potuto evitare anche l'abbraccio di Salvini al M5S che oggi contestiamo.

Un abbraccio rivelatosi un'opportunità politica per Salvini che ha completato il progetto di costruzione di un partito della destra nazionale e una iattura per la sinistra italiana e alla prova dei fatti per lo stesso M5S. La nostra alternativa non dovrà mai più far sorgere dubbi agli italiani che ci hanno percepito come il partito dell'establishment. Noi dobbiamo essere il partito dei ceti popolari, delle periferie, di chi non ha voce, dei prestatori d'opera dipendenti e autonomi, dei giovani che vogliono certezze e degli anziani che chiedono sicurezze. Il PD nuovo dovrà essere il partito dell'ecologia integrale, richiamata oggi a Taranto dal cardinale Parolin.

E questo vuol dire anche Ilva completamente decarbonizzata, e vorrei che lo dicessero anche tutti gli altri candidati - ha aggiunto - Se saremo il partito del 'manifesto sui lavori' e non il partito del Jobs act torneremo credibili. Vorrei sentir dire da tutti i candidati alla segreteria che sono contro il caporalato fisico e digitale, mai più lavoro a cottimo che sfrutta le braccia e i cervelli. Mai più inutili bonus ma intervento shock e strutturali per ridurre per sempre il costo fiscale del lavoro e aumentare i salari netti. La decontribuzione piena del 2015 era la strada giusta ma non per un triennio, per sempre.

La scuola deve essere il perno di un nuovo stato sociale, tempo pieno nelle scuole da nord a sud. Le scuole devono essere luoghi della socialità a tutto tondo. Non solo studio ma anche vita intorno allo studio. Tutto a carico dello Stato e uguali opportunità per tutti i ragazzi. Da loro si costruisce l'Italia moderna. E una sanità garantita a tutti a partire da chi non ce la fa".

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