“Con una tempistica che lascia non pochi dubbi, dal momento in cui Emiliano ha deciso di sfidare Renzi al congresso del PD è tornato prioritario il dibattito dei magistrati in politica. Come sempre, nonostante i tanti magistrati che ricoprono anche ruoli istituzionali in quota PD, il tema si è riaperto per inseguire un ‘problema’ che oggi si chiama Michele Emiliano; Renzi fa sempre così.
Emiliano che, peraltro, è già stato segretario regionale dal 2007, è d'accordo nel fissare un confine netto per il 'dopo'. Se eletto segretario, si batterà per una legge così. Se ci voleva la sua candidatura per far scoprire a buona parte della politica che era una questione da normare, è un primo risultato ottenuto. In passato ci si è girati sempre dall' altra parte.
C'è chi da ex PM si è fatto eleggere in posizioni apicali, non vorrei che il problema fosse ora fare politica nei partiti. Anche stavolta Renzi si è reso conto che la situazione delle toghe in politica andava regolamentata quando gli si è posto davanti il problema, così con i voucher per il referendum, così con i risparmiatori dopo le subordinate, così con la scuola dopo che gli insegnanti si sono opposti alla riforma e così via.
Con Michele Emiliano segretario il PD e il Paese non vivrà più in emergenza ma i problemi saranno affrontati prima per prevenirli”. Lo scrive sul suo sito Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e sostenitore di Michele Emiliano al congresso PD.