"Aspettiamo di leggere i testi della legge di stabilità ma da una prima valutazione mi pare che i provvedimenti per il Sud siano un po' carenti, servirà un grande contributo in Parlamento.
Il mio impegno è far diventare le leve per lo sviluppo economico e sociale del mezzogiorno centrali nel dibattito che ci apprestiamo a fare in Parlamento. Poi vedremo chi sarà d'accordo e chi girerà la testa dall'altra parte". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, oggi a Cisternino (Brindisi) per la "3 Conferenza internazionale sui borghi più belli del Mediterraneo".
"Francamente, non ho alcuna intenzione di stare a sentire la stessa litania che un tempo contestavamo a Tremonti e Calderoli sulle misure per l'Italia che vanno bene anche al Sud! Mi pare ovvio, fino a quando il Sud è in Italia", ironizza Boccia.
"Ma fino a quando il Mezzogiorno avrà risorse europee programmate su più anni, e le ultime sono 2014-2020, significherà che è in ritardo di sviluppo e se si è in ritardo di sviluppo diventa obbligatorio intervenire con misure specifiche".
"Il Mezzogiorno - ha ribadito Boccia alla platea - ha bisogno di una classe dirigente coraggiosa, non di yes man che hanno già fatto tanti danni al sud per conformismo e ipocrisia, quando non c'era anche corruzione. Oggi ci vuole il coraggio di rendere i diritti al sud automatici, questo vale per chi assume, per chi innova e per chi fa ricerca. Il Sud ha bisogno di decontribuzione piena e finanziata con i propri fondi. 11 programmi nazionali sono tanti e non si capisce perché alcuni Ministeri debbano fare bandi pubblici ulteriori, come vanno evitate le misure frammentate delle regioni. Devono diventare alcuni tra gli investimenti prioritari: ferrovie, porti e aeroporti come quelli che il governo intende destinare alla banda larga, un progetto che parta dal sud."
"Mi auguro - ha concluso Boccia - che la classe dirigente del mezzogiorno tiri fuori il coraggio per far sì che il sud diventi una leva di sviluppo, simbolo dell'Italia che riparte".