(DIRE) Roma, 14 apr. - Una proposta di mediazione: approvare contestualmente, entro luglio, Italicum e riforme costituzionali per arrivare a una mediazione politica dentro al Pd che non provochi lacerazioni magari introducendo 'aggiustamenti' condivisi nei testi. Francesco Boccia, esponente della minoranza Pd, intervistato dall'Agenzia 'Dire', lancia il suo appello al partito. "Chi dice di avere le idee chiare adesso - spiega - rischia il pregiudizio".
Mentre alla Camera è in corso la riunione di 'Area riformista', la corrente che fa capo a Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani, e in commissione Affari costituzionali sono partite le audizioni sull'Italicum, il presidente della commissione Bilancio osserva: "Nel Def è scritto che la riforma costituzionale si deve chiudere prima di luglio e la legge elettorale entro maggio. Magari se chiudiamo tutto entro luglio e facciamo un patto politico vero questo potrebbe aiutare tutti".
Boccia spiega che non si tratta "di rimandare l'approvazione del nuovo sistema di voto. Non si tratta - sottolinea - di altri due mesi per perdere tempo. Io voglio correre, da questo punto di vista sono d'accordo con Renzi ma facendo le cose che durano cinquant'anni e non cinque. Stiamo discutendo la legge elettorale e non un decreto qualsiasi. Stiamo parlando delle regole con cui funziona la nostra democrazia, della legge elettorale correlata alla riforma costituzionale". Con l'approvazione dell'Italicum, continua Boccia, "stiamo insomma parlando di scelte che devono incidere sui prossimi 50 anni della democrazia italiana. Ecco perché avere un'esigenza di valutazione in più fa bene al Paese e fa bene al Partito democratico. La direzione si è espressa, il gruppo parlamentare è giusto che si confronti senza pregiudizi.
Ecco perché penso che sia sbagliato oggi, in un senso o in un altro dire 'io ho già le idee chiare e non mi interessa cosa pensano gli altri, da un lato e dall'altro. Io penso che abbia senso fino alla fine continuare a confrontarsi soprattutto se è possibile evitare questo combinato disposto legge elettorale-riforme costituzionali che porta poi in parlamento i nominati. Ha senso discutere fino all'ultimo momento trovando una soluzione senza dire 'se non si fa così, io non ci sto'".
Poi aggiunge: "Per quanto mi riguarda ci sarà un ulteriore passaggio nel senso che sono stato eletto con le primarie in un collegio molto chiaro, rappresento anche loro ed è giusto sentire anche gli elettori il giorno prima del voto finale e mi farò un'idea. Chiederò al mio segretario provinciale di riunire gli iscritti".
Nel patto politico interno al Pd, proposto da Boccia, occorrebbe riflettere "se non su una modifica all'Italicum almento sulla riforma costituzionale senza i 100 nominati del Senato che si esprimeranno su temi importanti per il Paese e che comunque incidono su questa idea di democrazia che non deve preoccuparci oggi, perche' nessuno di noi, a partire da Renzi, pensa che possa esserci una deriva, ma se in Italia tra 10-15 o 20 anni ci fosse un Farage o un Le Pen, non dico figlia ma padre, qualcuo di noi si preoccuperebbe o no, questo è il tema di fondo e abbiamo il dovere di dircele queste cose".