Francesco Boccia, va fatta chiarezza sul nodo dei giudici in politica?
Vi do atto di aver fatto luce su un tema non risolto. È ora di affrontarlo e di stare attenti a non fare nei prossimi 70 anni quello che, anche in modo anarchico, si è fatto negli ultimi 70. Il vero nodo è quale ruolo prevedere, per gli ex giudici, al termine della vita politica.
E la proposta in campo non lo risolve?
No. C' è il limite di non candidarsi nella circoscrizione in cui si sono esercitate le funzioni. Ma di più, no. Eppure sono anni che alcuni di noi chiedono una norma. Per disporre che tutti i cosiddetti 'ex' debbano tornare a lavorare non più da magistrati, ma nell' amministrazione centrale dello Stato. Magari negli uffici legislativi, come già fanno molti 'fuori ruolo'.
Il punto è questo. Ma perché non lo si fa?
È quesito che giro al mio partito e ai suoi vertici. Invece si dimostra ancora una volta che ci si occupa delle questioni solo quando diventano d' attualità, non perché sono un tema: è stato così per i buoni lavoro, quando nessuno s' interrogava sul perché stessero esplodendo, e poi sulle banche, sulla scuola...
Emiliano può dare input lasciando la toga?
Emiliano, che peraltro è già stato segretario regionale dal 2007, è d'accordo nel fissare un confine netto per il 'dopo'. Se eletto segretario, si batterà per una legge così. Se ci voleva la sua candidatura per far scoprire a buona parte della politica che era una questione da normare, è un primo risultato ottenuto. In passato ci si è girati dall' altra parte. C'è chi da ex pm si è fatto eleggere in posizioni apicali, non vorrei che il problema fosse ora fare politica nei partiti.