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Il PD deve essere il partito dei diritti e delle persone

12.02.2017

Va dato atto a Matteo Renzi di aver portato il PD nel PSE, a 18 anni da nascita dell'Ulivo, completando un cammino collettivo. Ma dal giorno dopo ha trasformato il PD in un'altra cosa e rischia di distruggere tutto quello che è stato costruito in vent'anni. In questi anni di governo Renzi non è mancato il coraggio di stare insieme ma il coraggio di fidarsi. Dopo tre anni e mezzo di segreteria abbiamo il dovere di dirci cosa non ha funzionato.

E per poter ricominciare, ritrovando unità e ripartendo da sinistra è necessario fare un congresso serio, lungo, per poter andare in ogni casa del popolo, come questa di Firenze, in ogni circolo, in ogni sezione. Il PD non ha bisogno di un congresso lampo ma serve il tempo giusto previsto dal nostro statuto per portare le diverse tesi in ogni provincia italiana.

Devono partecipare tutti i militanti, non solo i gruppi dirigenti; dev'essere il congresso dei militanti e degli iscritti non del ceto politico. Il PD dev'essere il partito dei diritti e delle persone. Dobbiamo mettere la persona al centro perché questa è sempre stata la nostra missione. Con questa convinzione era nato L'Ulivo intorno a questa certezza era nato il partito democratico. Il mercato per noi è lo strumento per redistribuire e il capitalismo è  sempre riformabile.

È questo che ci contraddistingue dalle destre. Un partito che si occupi degli ultimi, di quelli che non hanno voce. In questi anni di segreteria Renzi ci sono stati momenti contraddittori rispetto ai temi che stiamo affrontando pensando ai doveri della sinistra. Direi che non ho trovato tanta sinistra quando è stato consentito a JP morgan di decidere i vertici di MPS salvo poi scoprire che toccava allo Stato intervenire mentre i banchieri d'affari scomparivano. Molti di noi lo avevano chiaramente detto nel 2014.

Non ho trovato sinistra quando abbiamo deciso ostinatamente di non far pagare le tasse a Tim Cook di Apple e alle altre multinzazionali del web che continuano ad eludere il fisco, mentre i commercianti, gli artigiani, i dipendenti pubblici le pagano ogni giorno. Questa non è equità, non è sinistra".

Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, a Firenze per "Può nascere un fiore", la due giorni dem organizzata a Firenze.

 

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