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Congresso? Era ora, niente trucchi e regole chiare. Se Renzi l’avesse capito prima avremmo evitato polemiche inutili

09.02.2017

Ora patto per il Paese e voto nel 2018

“Mi verrebbe da dire ‘era ora’! Sempre che fino a lunedì non si cambi di nuovo versione. Chiedo la convocazione del congresso dalla sera del 4 dicembre, se Renzi si fosse convinto prima ci saremmo risparmiati polemiche inutili che non fanno bene a nessuno, soprattutto al PD”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, lasciando Montecitorio.

“Adesso è necessario fare un patto per il Paese, che viene prima di tutto e di tutti, e sostenere fortemente il governo Gentiloni in modo da consentirgli di svolgere il suo compito fino al 2018, approvando tutti quei provvedimenti che servono al Paese: misure per la crescita, emergenza terremoto, scuola e insegnanti da rimettere in ordine prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, enti locali, banche e messa in sicurezza dell’intero sistema.

Soltanto con un PD forte e unito Gentiloni potrà portare a termine bene la propria missione. Il congresso non deve essere una resa dei conti ma l’unico modo che un partito di massa, serio e con principi e valori ben saldi a sinistra, ha per ricompattarsi e ritrovare unità. Un congresso vero, con regole chiare, che duri i mesi previsti dallo Statuto, in modo da coinvolgere tutti i circoli. Senza trucchi o scorciatoie. Così ricompatteremo il popolo dei riformisti italiani”.

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