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Una correzione dei conti è inevitabile. No ad una procedura d'infrazione per 3.4 mld o per debito

16.01.2017

Tagliare più acquisti PA e varare webtax

“Rischiare di incorrere in una procedura d’infrazione con la UE per uno 0.2 del Pil  o per l’aumento limitato  del debito credo non abbia molto senso, sarebbe stato comprensibile due o tre anni fa per 2 punti percentuali di Pil, ma non oggi. Piuttosto, una correzione dei conti oggi mi sembra inevitabile. Nell’ultima legge di Bilancio ha prevalso, come sottolineato da alcuni di noi, l’ottimismo anziché il realismo.

Le alternative adesso sono due: o si aumentano le entrate o si taglia la spesa. In questo senso sarebbe il caso di riprendere in considerazione, da un lato, l’ipotesi della web o digital tax e, dall’altro, una riduzione della spesa pubblica, riaprendo il dossier Consip relativo agli acquisti della PA”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, lasciando Montecitorio commenta le richieste in arrivo dalla Ue sui conti pubblici.

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