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Apriamo un confronto in Parlamento sul capitalismo italiano. Per Unicredit lo Stato sia pronto a tutto

08.01.2017

Sulle banche "troppo a lungo ci si è cullati sul racconto del clima 'di ottimismo', del 'va tutto bene'. Serve prima di tutto un'analisi seria sullo stato di salute del capitalismo nostrano nell'attuale nuovo contesto fatto di pochi, grandi player. Non vorrei che anche la prossima ricapitalizzazione di Unicredit, un istituto che solo pochi mesi fa ha superato gli stress-test della Bce, confermasse l'ennesimo strapotere dei francesi dopo l'operazione Vivendi-Mediaset e altri casi. Il controllo di Unicredit porta con sé anche il controllo di Generali e gli assetti in Mediobanca. Se accadesse in Francia farebbero come al solito le barricate". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in un'intervista ad Avvenire.


"Su Unicredit non va dato nulla per scontato. E, in generale, a questo punto dopo MPS non mi meraviglierei se lo Stato entrasse anche in altre banche. Ormai su troppi casi finanziari non c'è nel Paese uno straccio di discussione a priori, poi a cose fatte scoppia ogni volta la polemica di turno. Il limite principale di Renzi, cui pur riconosco di aver posto l'accento su alcuni temi centrali per il Paese, è quello di non aver ascoltato nessuno in altri ambiti. Sulla finanza, a esempio, sono stati commessi errori gravi, con un approccio assolutamente grossolano e provinciale. Anche il ministro Padoan dovrà dare spiegazioni più nel merito".
 

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