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Su economia digitale politica suddita delle multinazionali

30.11.2016

“Anche l'ultima legge di Bilancio ha dato la conferma, purtroppo non sorprendente, che la politica italiana, ed europea, di fronte alle straordinarie sfide che la più grande rivoluzione capitalistica ci pone, è ancora debole e incapace di prendere decisioni”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, intervenendo al confronto con mons. Nunzio Galantino, segretario generale CEI, su “Equità, Etica e Ridistribuzione al tempo dell’economia digitale”, in corso alla Sala della Lupa di Montecitorio.

“Da almeno cinque anni – ha raccontato Boccia ai tanti ragazzi presenti in sala - mi batto in Parlamento per regolare l’evidente stravolgimento della catena del valore al tempo del digitale. In alcuni settori è stata travolta (turismo e informazione), in altri cancellata (musica) in altri ancora modificata pesantemente (sanità e sicurezza). Non c'è campo dell'economia in cui non ci sia stato un profondo cambiamento. Eppure, siamo ancora regolati dai modelli dell'economia tradizionale. Sul fisco non c'è equità: da un lato c'è chi accumula ricchezza e dall'altro chi viene espulso dal mercato. Sull'informazione il lavoro di chi dà la notizia non viene rispettato, gli aggregatori di notizie non riconoscono il lavoro sottostante e non rispondono delle notizie false che si diffondono in rete. La privacy non è garantita, per alcuni talenti esaltati dalle indubbie nuove opportunità ci sono diritti d'autore non rispettati o calpestati”.

“Oggi conta solo chi detiene il dato, l'informazione. Siamo nella data economy, il capitalismo lo sa ma la politica non lo capisce. La norma Airbnb che ha suscitato tanto clamore nel corso della discussione della manovra alla Camera ne è la riprova: era una proposta per estendere la cedolare secca a tutti coloro che vogliono pagare le tasse e affittano l'appartamento per periodi brevi. Si è trasformato in un caso mediatico per giorni interi”.

“Il fatto che Airbnb, che detiene solo dati, continua indisturbato a non pagare le tasse, a differenza di Marriott (che paga tasse, utenze, personale…), rientra anch’esso nel capitolo digital tax che, stando alle parole del Presidente del Consiglio sarebbe dovuta partire dal 1° gennaio 2017. Manca ancora un mese – ha concluso - restiamo in attesa”.

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