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In legge di Bilancio auspico una webtax. No una stagione di condoni

14.10.2016

“Oggi, spesso, nel dibattito pubblico non ci si sofferma a sufficienza sul lato etico delle imposte perché spesso non si dà il giusto valore alla qualità delle politiche pubbliche. Stiamo attraversando la rivoluzione capitalista più dirompente di sempre, con una concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi paesi o pochissime aziende, come mai successo fino ad oggi.

Nel dibattito però si è perso ogni barlume di attenzione all'equità; rischiamo di vivere nei prossimi anni in maniera più effimera, più tecnologica, e con il rischio di diventare felicemente e inconsapevolmente più poveri. La politica ha il dovere di intervenire e regolare il fenomeno”.  Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, nel corso del suo intervento al seminario sul nuovo Bilancio dello Stato organizzato ad Isernia dall’Università del Molise e dalla Fondazione Lombardi.

“Piuttosto che ritrovare nella legge di Bilancio, come leggo in queste ore, condoni nascosti dietro nomi vari e diversi - continua Boccia davanti ad una platea di amministratori e funzionari – auspicherei che il governo prendesse una decisione seria, definitiva così come promesso lo scorso anno, sulla tassazione delle multinazionali del web. Non perché io sia ossessionato dall’economia digitale ma perché dovremmo pensare ad un’intelaiatura fiscale moderna, che tenga il passo delle nuove generazioni e delle loro abitudini. Non possiamo diventare passivamente un popolo di soli consumatori".

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