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Permettere al Parlamento di votare il DEF su numeri coerenti

11.10.2016

“Sul Bilancio dello Stato, in maniera condivisa, abbiamo fissato delle regole che adesso vanno rispettate, anche per non creare spiacevoli precedenti. L’Upb è il nostro fiscal council, è un’autorità terza che si pone fuori dall’agone politico”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo nel corso dell’audizione del ministro Padoan sulla Nota di Aggiornamento al Def.

“Il 15 ottobre il governo dovrà licenziare il Documento programmatico di Bilancio da inviare a Bruxelles e il 20 ottobre sarà trasmessa la prima legge di Bilancio alle Camere.

Questo Def è il perimetro dentro cui si muoverà la prossima manovra e il perimetro su cui stiamo chiedendo l’autorizzazione a Bruxelles si allarga potenzialmente dal 2% al 2.4%, che sono i numeri su cui il Parlamento domani dovrà esprimersi, votando una risoluzione a maggioranza assoluta.

Se nel DPB è possibile che si arrivi a stabilire che l’1% di crescita lo si fa con un rapporto Deficit/Pil diverso da quello non validato da UPB, penso sia opportuno mettere il Parlamento nelle condizioni di votare delle risoluzioni con più opzioni; sarebbe poco opportuno per il Parlamento votare una risoluzione con l’1% di crescita con rapporto Deficit/Pil al 2% e ritrovarsi con un DPB presentato a Bruxelles con un Deficit/Pil che può oscillare tra il 2.1 e il 2.3 e una crescita sempre all’1%. Perché, in quel caso, non sarebbe in dubbio la credibilità dell’UPB ma del Parlamento stesso”.

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