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No alle liturgie del passato sui fondi europei. Serve chiarezza su decontribuzione totale al sud fino al 2020

04.10.2016

“Non è accettabile la risposta ‘abbiamo rendicontato tutto’.  È la stessa risposta di diversi governi al termine dei precedenti cicli di programmazione. Erano queste le parole dette a fine 1999, le stesse al termine di Agenda 2000, nel 2006, e ora ci risiamo sul 2007-2013. Salvo poi scoprire due anni dopo ogni ciclo, che la certificazione non coincide con la rendicontazione. Chi pagherà per le false rendicontazioni in Sicilia e in Campania sul 1994-1999? La Commissione ci imputa rispettivamente  400 milioni e 300 milioni per quel ciclo, ma le Regioni non rispondono e nemmeno le classi politiche di allora. Intanto, il ritardo di sviluppo del Sud è aumentato.

L'estensione della decontribuzione piena per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno, così come indicato nella legge di Stabilità 2016, era un impegno politico del governo assunto dall’allora sottosegretario Delrio nel 2014. Il sottosegretario De Vincenti non può dirci, oggi, che non ci sono risorse a disposizione per la decontribuzione al Sud.

Tutti, in quel momento storico, dopo un aspro dibattito, sostenemmo la decontribuzione di 8.100 euro a lavoratore all’anno in tutto il Paese, utilizzando risorse originariamente destinate al Sud. Ci fu l’impegno di trovare entro la fine di questo ciclo di programmazione le risorse per garantire la decontribuzione piena sul lavoro nel Mezzogiorno, almeno fino alla fine del periodo di programmazione 2014-2020, ristorando, di fatto, le Regioni del Sud per le risorse sottratte e garantendo certezze alle imprese che investono al Mezzogiorno.

Dal momento che oggi il governo ci dice che non ci sono risorse per estendere la decontribuzione piena sul lavoro nel Mezzogiorno anche per gli anni successivi,  vorremmo anche capire come mai sul nuovo periodo di programmazione 2014-2020, ancora fermo, ci troviamo di fronte a ben 11 programmi nazionali e 22 regionali. Il Piano per il Sud è un'intuizione che può funzionare se c'è una concentrazione delle risorse ma se alla fine l'intelaiatura resta la vecchia fatta da programmi nazionali e regionali che si intrecciano con risorse molto frammentate, allora significherà che l'esperienza dei precedenti cicli non sarà servita a nulla". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio replicando al sottosegretario De Vincenti in audizione a Montecitorio sull'utilizzo dei fondi europei e sul Pac 2007-2013.

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