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Chiarezza su bad bank. Ue accetti nostre condizioni

20.01.2016

 “Il sistema bancario italiano è solido nel complesso ma alcune banche devono essere aiutate a venir fuori dalle condizioni attuali. Il dibattito che stiamo facendo in  queste settimane sulla tenuta del sistema bancario anche rispetto al funzionamento delle imprese, come ripeto da tempo, andava fatto nel 2014, prima delle varie riforme, bail-in compreso.

Il capitalismo italiano che ha caratterizzato lo sviluppo del nostro Paese è di tipo familiare, legato al territorio, c’è ancora bisogno di diversi modelli di credito. Quindi, o si mettono i territori nella condizione di produrre valore o si rischia di non interpretare correttamente il sistema. Se qualcuno pensa di risolvere i problemi senza affrontare seriamente il tema delle sofferenze e senza un vero e proprio consolidamento, ma solo con il bail-in in caso di emergenze, è fuori strada.

Oggi ci ritroviamo con i prestiti alle imprese diminuiti dal 2008 di 100 mld e un livello di sofferenze bancarie, tra sofferenze e prestiti incagliati, pari a 350 mld. È necessario e urgente intervenire radicalmente sulle sofferenze bancarie; di queste almeno 200 mld sarebbe opportuno finissero in una bad bank e Bruxelles dovrà accettare le nostre condizioni: chiare, rigorose e sostenibili per il nostro sistema”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a Coffee Break, su La7.

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