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Sui colossi del web l’unico forte dissenso con Renzi

07.10.2015

Ora avanti in UE con Digital tax

“Com’è noto quella sull’armonizzazione fiscale dei colossi del web è stato forse il mio unico ma forte e serio motivo di dissenso con il premier Renzi. No, forse non l’unico … ma gli altri erano superabili!”. Esordisce con una battuta Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, nel suo intervento all'Antitrust alla presentazione del libro di Roberto Sommella, lo "Sboom".

“Sapere che Amazon oggi ha una partita iva italiana e paga finalmente le tasse nel nostro Paese o sentirmi dare ragione da chi fino a poco tempo fa criticava la mia battaglia sulla regolamentazione dell’economia digitale è una magrissima soddisfazione perché in questi anni la situazione si è molto aggravata, per non parlare dei miliardi di gettito andati perduti.

Il problema non sono le singole aziende ma le regole del mercato. Io non sono il nemico di Google, Facebook, Apple o Amazon ma ho sempre difeso un principio molto semplice: il fisco deve essere equo e trasparente. Deve cagionare ad ogni contribuente il medesimo sacrificio. Da europeista convinto oggi pretendo che la UE agisca, altrimenti è come mettere una pietra sopra all'idea di unione fiscale.

Questa battaglia va giocata insieme agli altri grandi Paesi europei, Francia, Germania, Spagna; perderla vorrebbe dire ammainare per sempre l’idea di Europa come Stato Federale. Un’Europa almeno lontanamente simile a quella sognata da Spinelli e De Gasperi.

Ora è arrivato il momento di capire se esiste o no l'Europa e se il mio Paese fa gli interessi degli italiani o di qualche multinazionale”.

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