NEWS

Non si può cambiare la carta da soli

15.02.2015

"Non si può cambiare la carta costituzionale da soli. Tutti i partiti di opposizione se decidono con motivazioni varie di fare una scelta così forte, qualche interrogativo dovremmo porcelo o dobbiamo dire che va tutto bene? Sono io a isolarmi con questo ragionamento o invece a isolarsi, cambiando la Costituzione a maggioranza, è il mio partito? La democrazia ha alcune sue regole ideali e io credo che vadano rispettate. Ieri, come spesso capita nel dibattito interno al Pd, anche D'Attorre della cosiddetta minoranza, dice che sono solo. Non mi pare, sentendo Civati, Fassina e tanti altri, ma pazienza così va il mondo". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in un post sul suo blog.

Oggi, si legge "l'importante è cambiare. Non cosa e con chi. Ma cambiare per cambiare. E chi non è d'accordo finisce nella categoria dei 'presunti' isolati. No, sinceramente non ho paura di restare isolato o, come dicono gli immancabili mestieranti della politica, col cerino acceso in mano. Io ho solo detto ciò che penso".

"Non ho paura di questo clima di alta tensione, - aggiunge - ho paura solo di fare qualcosa in cui non credo. Se poi questo mi costerà in termini di seggio, incarichi, qualsiasi altra cosa, sono disposto a pagare il prezzo che mi sarà presentato. Interessi collettivi e disciplina interiore: questi gli ingredienti per difendere i principi della sinistra riformista. Insomma, possiamo scendere a patti con tutti ma non con la nostra coscienza".

"Non ce l'ho con Renzi, come è noto l'ho votato alle primarie. Critico alcune scelte di fondo che mescolano quotidianamente azione di governo e funzione del partito. E non mi piacciono - si legge nel blog - i suoi metodi. Qualche esempio? La Costituzione va cambiata? Si deve cercare fino all'ultimo di farlo tutti insieme, senza bracci di ferro. Il Governo Letta va sostituito? Non in quella maniera. Un'intera classe dirigente va adeguata? Ci sono modi e modi per selezionarla anziché cooptarla con qualche anno in meno ma con gli stessi metodi rottamati. Bisogna riformare le banche popolari? Prima si studia bene e poi si fa. La fretta non è sempre buona consigliera, anzi spesso fa più danni di una decisione sbagliata".

"Se la mediazione funzionerà - conclude il presidente della commissione Bilancio - io non posso che esserne contento. Se invece dovremo ritrovarci solo noi a votare le regole della nostra democrazia questo lo ritengo inaccettabile e non mi farò intimidire nemmeno dai messaggi, espliciti o implici, che i ventriloqui del premier mi stanno mandando in queste ore. Io un lavoro che amo ce l'ho, loro forse no".(Ansa).

CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO



LEGGI ALTRI ARTICOLI