RASSEGNA STAMPA

Le marchette? Il primo a farle è stato il governo

21.12.2014

da La Stampa

"Questa legge non è un omnibus"

Francesco Boccia è il presidente della Commissione bilancio alla Camera, del Pd. Ieri ha ricevuto il testo della Legge di Stabilità dal Senato. Depurato da una ventina di norme ritenute “inopportune”.
Il governo ha lavorato per evitare una norma-monstre “con magari varie leggi marchetta”...
“Veramente, se di marchette si tratta - e non entro nel merito - la parentesi-marchette è stata aperta e poi chiusa dal governo”.

Cosa intende dire?

“La Legge di Stabilità era uscita snella dalla Camera, dove il governo era stato invitato a presentare non più di 7-8 emendamenti. Se poi al Senato ne presenta 90, il messaggio è "si è aperta la festa dei balocchi", e ogni senatore che ha un problema sul territorio prova a infilare un emendamento”.

La responsabilità è del governo?

“Certo. Se trasformi in un omnibus la Legge di Stabilità allora va tutto fuori controllo. Il ministro Boschi ha fatto quello che poteva con impegno, ma se i ministri vanno all`assalto alla diligenza e la lasciano sola...”.

Quindi la frase di Renai “abbiamo stoppato l`assalto alla diligenza” è propaganda?

“È una frase da Renzi”.

Cioè?

“La mia lealtà è massima quando si fanno le cose. Quando si raccontano, mi perdo nella narrazione”.

Ora tocca di nuovo a voi alla Camera. Rimettete le mani nel testo?

“No, anzi, faccio un appello a tutti, anche alle opposizioni, per ricordare che la legge di stabilità va chiusa. E le frasi poco felici delle ultime ore derubrichiamole a infortunio nelle recenti relazioni caotiche tra  governo e Parlamento”.

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