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04.04.14 DEF: BOCCIA (PD) AVVERTE, NO TAGLI LINEARI O PAESE IN GINOCCHIO

04.04.2014

Roma, 4 apr. - (Adnkronos) - No a tagli indiscriminati della spesa, deprimerebbero la gia' timida crescita e ci farebbero sprofondare nella deflazione. Questo in sintesi in messaggio di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che a pochi giorni del varo del Def da parte del Cdm, martedi' prossimo, rilancia il suo monito al governo. "No a tagli lineari della spesa pubblica, no a tagli alla cieca, si innescherebbe una spirale deflattiva drammatica per l'economia del paese", avverte, parlando all'Adnkronos. I tempi sono stretti e il timore e' che per finanziare le misure annunciate dal governo, nella fattispecie gli sgravi Irpef che porteranno 80 euro in piu' nella busta paga di maggio per i redditi inferiori ai 25mila euro, si possa ricorrere ad un taglio di scure alla cieca della spesa pubblica, colpendo sanita' ed enti locali in primis. "Perche' non ci sono soldi su altre voci", rileva Boccia, aggiungendo: "ipotizzo che si possa arrivare fino ad un taglio del 40% nelle amministrazioni centrali, escluse Scuola e Ricerca". Il presidente della commissione Bilancio suggerisce la sua ricetta per una spesa pubblica snella ma efficiente, per esempio partendo da "un taglio temporaneo di tre anni del pubblico impiego per quel 15% che guadagna oltre 60mila euro l'anno, ma consentendo l'ingresso dei giovani". Una misura che creando nuova occupazione rilancerebbe l'economia, alleggerendo la macchina burocratica. Il parlamentare fa riferimento allo storico annuncio di ieri della Banca centrale europea di lanciare un'operazione di Quantitative Easing anche in Europa, sulla falsariga di quello Usa. "Draghi sta mettendo in campo l'unica operazione possibile in questo momento storico e cioe' l'allargamento della massa monetaria - osserva Boccia - questa operazione da' la certezza di risorse con bassi tassi di interesse ed e' l'unica strada per il rilancio a breve dei meccanismi di crescita". "Se noi in Italia - conclude - con tassi di interesse in calo, disinflazione, riduzione del pil, riduzione dei salari e del valore dei beni, facciamo dei tagli indiscriminati della spesa pubblica passeremmo dalla disinflazione alla deflazione, innescando una spirale perversa che alla fine impazzira' con forti ripercussioni negative per l'economia".

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