RASSEGNA STAMPA

Manovra: bozza, bicamerale per nuova spending review dossier presentato a presidenti commissioni

18.06.2013
ROMA, 18 GIU - Un ''Comitato bicamerale'' per la spending review, che rediga entro settembre un testo in cui si indichino i tagli da effettuare e quelli da evitare, che il governo dovrebbe seguire nel predisporre la legge di stabilita'. Lo prevede un documento esaminato dalla presidente della Camera Laura Boldrini e dai presidenti delle commissioni e predisposto dal presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia. Il documento, predisposto da Boccia (uno dei parlamentari piu' vicini al premier Enrico Letta), ha avuto l'assenso di massima dagli altri presidenti di commissioni e da Boldrini, che gli ha chiesto di presentarlo ufficialmente alla prossima riunione che si terra' tra 7-10 giorni. Una delle ragioni del fatto che ''la revisione della spesa non ha sinora dato gli esiti auspicati'', si legge nel Documento, e' che essa ''e' stata di fatto ricondotta quasi esclusivamente al Governo e a quelle stesse strutture ministeriali non di rado in 'conflitto di interessi' o comunque resistenti al cambiamento''. Di qui la proposta di ''parlamentarizzare'' la spending review, affidando il coordinamento a un ''Comitato bicamerale per la revisione della spesa pubblica, composto in modo paritario da deputati e senatori'' delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, i cui due presidenti guiderebbero l'organismo: quindi lo stesso Boccia (Pd) e Antonio Azzollini (Pdl) Il lavoro istruttorio spetterebbe invece alle Commissioni permanenti di Montecitorio e Palazzo Madama, che si dovrebbero occupare dei bilanci dei ministeri di loro competenza. L'obiettivo e' innanzi tutto creare ordine nella giungla del Bilancio statale, suddiviso in 34 programmi e 170 missioni, ma con un numero di leggi di autorizzazione di spese molto superiore e non coincidenti con programmi e missioni, e per di piu' con suddivisioni tra ministeri. Ed e' in queste pieghe che si annidano le spese che non si riescono a tagliare. Se entro luglio le Commissioni permanenti finiranno il loro lavoro, il Comitato bicamerale riuscira' entro il 30 settembre a preparare un documento conclusivo da presentare al governo in modo che ne tenga conto nella legge di stabilita'. In questo modo, spiega Boccia, sarebbe il Parlamento a dire al governo ''quali sono le spese che si possono tagliare e quali quelle che non si possono toccare''. Un commissariamento del Governo? No, dice Boccia, anzi ''si eviterebbero molti degli attriti tra esecutivo e Parlamento sui tagli della legge di stabilita''' che avrebbe quindi un cammino piu' spedito e meno conflittuale. (Ansa)

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