RASSEGNA STAMPA

29.09.2009 - Iran: Dini, sanzioni metterebbero a terra economia paese.

29.09.2009

29.09.2009

Iran: Dini, sanzioni metterebbero a terra economia paese.

(ANSA) - ROMA, 29 SET - La strada delle sanzioni contro Teheran avrebbe l'unico effetto di ''mettere a terra l'economia iraniana''. Lo ha sottolineato il presidente della commissione Affari Esteri del Senato, Lamberto Dini, intervenendo oggi alla presentazione del libro 'L'Onda Verde d'Iran' in una biblioteca dello stessa istituzione. Per Dini dunque la strada migliore sarebbe quella di andare avanti con la diplomazia e aspettare, il momento giusto per piccoli passi in avanti.

Guardando al prossimo incontro a Ginevra tra il 5+1 (il gruppo dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu piu' la Germania) e i rappresentanti di Teheran, Dini ha detto di prevedere che in Svizzera ''la battaglia sara' procedurale''. Ahmadinejad, all'indomani degli ultimi testi missilistici, dovra' infatti prima di tutto chiarire la sua posizione - ha precisato - rispetto a quei protocolli internazionali sull'energia atomica ai quali l'Iran non ha ancora aderito. Comunque, il senatore ha espresso il timore che ''non si potra' tornare indietro rispetto a Pittsburgh'', quando Obama, Brown e Sarkozy hanno denunciato pubblicamente ''il nuovo tentativo dell'Iran di ingannare'' la comunita' internazionale.

Da parte sua il deputato del Pd Francesco Boccia - ricordando come il dvd allegato al libro (edito da Italianieuropei, il Riformista e Il Vicino Oriente) si concluda con l'invito a non lasciare soli gli iraniani scesi in piazza contro Ahmadinejad - ha auspicato che l'Occidente non giri piu' ''la testa dall'altra parte''. Boccia ha anche sottolineato di aver partecipato con altri colleghi, anche della maggioranza, ad una raccolta di firme per un documento alla presidenza di turno dell'Ue affinche' indaghi e chieda all'Iran della sorte di decine di iraniani scomparsi durante le contestazioni.

Carlo Ciccioli, deputato del Pdl, si e' detto convinto che dopo le elezioni di giugno, segnate ''sicuramente da frodi'', le contraddizioni del Paese ''si sono aggravate''. ''Non possiamo intrometterci a livello operativo'', ha concluso Ciccioli, ma ''non si puo' chiudere un occhio solo perche' l'Italia e' il secondo partner commerciale dell'Iran''.

 

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