"Come ogni anno ad ottobre si chiedono soldi pubblici per le ferrovie italiane, che vengono poi puntualmente stanziati, e ricomincia la storia della privatizzazione, guarda caso della parte di business più appetibile come l'alta velocità. Stimo Delrio ma sulla privatizzazione di FS non ci siamo.
Ma come è possibile negare ad intere aree del Paese collegamenti ferroviari dignitosi, con la spiegazione che l'azienda e il gruppo in generale seguono logiche di mercato, salvo poi bivaccare tra ottobre e dicembre in Parlamento per portare a casa il più alto contributo pubblico possibile per gli investimenti?
Prima si completa la mappa degli investimenti pubblici, se devono essere tali, si garantisce il servizio adeguato a tutto il Paese perché ci sono aree del Sud ancora collegate solo con i pullman al nord del Paese e poi, dopo aver valorizzato e garantito al massimo l'esistenza dei diversi business, si mettono sul mercato lasciando la rete rigorosamente pubblica.
Non mi pare di aver letto numeri e parole che vanno in questa direzione ma solo quote di possibile privatizzazione fatta in fretta e furia che, ribadisco, può solo far danni. Su questo chiarisco sin d'ora la mia totale contrarietà. Prima si completano gli investimenti, poi si liberalizza e dopo si privatizza. Non il contrario o, ancora peggio, a caso". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a Omnibus su La7.