Agenzia per la Coesione sinora inutile
"Se analizziamo la crescita della Germania Est dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 (che coincide con il primo quadro comunitario di sostegno 1989-1993) con quella della Calabria, abbiamo la dimostrazione dell'occasione che abbiamo perso in oltre un quarto di secolo. 25 anni tra il 1989 e il 2013 sono un periodo significativo per fare autocritica sull'uso dei fondi europei in Italia? Io penso di sì. Oggi le risorse europee si sono sostituite a quelle ordinarie. Ma la lezione non è servita molto se osserviamo le modalità di gestione del periodo di programmazione in corso 2014-2020". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, nel corso del suo intervento alla giornata di studio italo-americana su "Le politiche di coesione territoriale", organizzata a Cosenza dall'Università della Calabria.
"Questo ciclo di programmazione, 2014-2020 è poco innovativo e originale, non ha un grande impatto sull'economia endogena e dimostra ancora una volta come in questi 25 anni non abbiamo capito la lezione.
L'agenzia per la Coesione, che si limita a monitorare i dati, ci dice che al 31/12/2015 abbiamo rendicontato quasi tutto tutto, con impegni al 129% e pagamenti al 30 aprile 2016 al 97,8%. Ma il problema non è cosa rendicontiamo ma cosa abbiamo fatto e cosa certifichiamo, altrimenti facciamo la fine di Campania e Sicilia sanzionate per aver certificato il falso per nel periodo 1994-99".
"Sulle politiche di coesione - ha proseguito Boccia, rivolgendosi ai tanti ragazzi presenti in sala - abbiamo fallito perché abbiamo frammentato incredibilmente l'intervento pubblico. Siamo ormai ad ottobre 2016 e la spesa per il ciclo di programmazione 2014-20 non è ancora partita. Ci sono i vari patti per il Sud firmati da governo e Regioni la cui filosofia condivido, ma poi se si torna a frammentare gli interventi i problemi saranno sempre gli stessi. Ha senso mantenere in vita 60 programmi regionali e oltre 14 nazionali? Ha senso utilizzare le risorse comunitarie per interventi per valorizzare l'immagine della Sicilia o per la bonifica di un campo nomadi di Alghero per alcune migliaia di euro o per promuovere micro interventi qui in Calabria come leggo dalla lista degli interventi? Non entro nel merito degli interventi che le amministrazioni avranno ritenuto necessari, ma quelle cose se le fai con fondi europei è come se li buttassi via, perché così non generano economia endogena in alcun modo. Se quelle micro cose servono le fai con le tasse che pagano i cittadini, non con le risorse europee".