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Ponte sullo Stretto c'è già e si chiama Calabria

06.11.2015

Diamogli acqua, fibra, strade e ferrovie

"In un momento cosi difficile e con un'economia aperta, dinamica, senza confini e, al sud purtroppo ancora ferita dalla criminalità, la centralità della persona gioca un ruolo fondamentale". Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, oggi a Lamezia Terme per l'apertura dell'anno sociale 2015-2016 dell'UCID, Unione cristiana imprenditori dirigenti, ricevuti da Papa Francesco sabato scorso. Il tema, affrontato anche dal Vescovo di Lamezia, monsignor Cantafora, nella relazione di apertura, ha trovato il consenso dei molti imprenditori presenti in sala.

"Il buon senso degli imprenditori sani che sono qui perché ci credono ancora è la miglior risposta a chi chiede un giudizio sul Ponte sullo Stretto. Il ponte naturale verso la Sicilia si chiama Calabria - ha chiarito Boccia nel suo intervento - peccato, però, che lo Stato e le classi dirigenti degli ultimi 50 anni non solo non hanno curato questo straordinario ponte naturale ma lo abbiano addirittura deturpato. Questa è una terra straordinaria che va liberata definitivamente dai criminali che l'hanno presa in ostaggio, non mi riferisco solo alla 'ndragheta ma anche ai colletti bianchi corrotti.

Questa terra va messa nelle mani degli straordinari giovani e imprenditori calabresi che sono qui e non perdono la speranza. A queste persone lo Stato deve dare un sostegno vero, quotidiano, altro che Ponte sullo Stretto. Il ponte è qui. Diamogli strade, ferrovie, porti moderni e fibra ultra veloce, acqua. Diamo a Messina le stesse cose e poi, - ha concluso il presidente della commissione Bilancio - se ci sono privati che vogliono investire sul Ponte, rischiando con il loro soldi, si accomodino, ma per favore, basta con la demagogia. Questa terra vuole fatti concreti, immediati e esempi".

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