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Condivisibile analisi Visco, ora tocca alla politica europea

26.05.2015

No a Grexit. Da Varsavia e Barcellona avvertimento finale

“L’analisi asettica e chiara del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è condivisibile”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, al termine della relazione del Governatore della Banca d’Italia. Secondo l’esponente democratico “i primi segnali di ripresa vanno accompagnati da profondi interventi su scala europea, in particolar modo su un nuovo bilanciamento tra regole e discrezionalità. La vicenda greca va affrontata gestendo la crisi sul piano politico”.

“Quello che Bce poteva fare per la crisi”, come è stato ricordato anche oggi, “è stato fatto; quello che il governo italiano poteva fare in ambito domestico è stato fatto o è in corso. Ora - prosegue Boccia - tocca all’Europa. E gli stessi risultati politici contrastanti delle scorse ore da Varsavia a Barcellona, indicano la necessità di un cambiamento nella visione comune di politica economica”.
“Siamo ad un bivio - ha proseguito Francesco Boccia - da un lato le autorità di politica monetaria e di supervisione bancaria con norme europee che sanciscono l’indipendenza dalle istituzioni politiche spesso si ritrovano a dover intervenire in condizioni di inefficienza dello Stato e del mercato; dall’altro, appare sempre più evidente come in UE la regolazione e l’azione pubblica in materia economica e finanziaria sono in larga misura una questione non più riservata ai singoli Stati. Aspetti che valgono dallo scorso anno sulle banche e servirà per gestire anche le crisi bancarie. Come del resto accade su molte politiche dalla concorrenza, alle politiche comuni su molti settori, dal commercio all’agricoltura alla pesca. In questa condizione le cessioni di sovranità, anche a causa della crisi perdurante dal 2008, sono rilevanti, spogliano gli Stati ma fino ad ora non rafforzano una visione di politica economica europea che spesso si limita a seguire parametri e coefficienti. Non ci si deve pertanto meravigliare delle distanza che c’è anche tra i risultati elettorali di Varsavia e Barcellona”.

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