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Pensioni: sul passato utilizzare il debito, sul futuro anticipare l'assestamento

04.05.2015

Proposta Boccia a Radio Radicale

"La vicenda Pensioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale deve imporre al Parlamento una riflessione serissima sul funzionamento del Bilancio dello Stato; oggi la priorità è dare certezze ai pensionati tenendo in sicurezza i conti dello Stato".

Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio è professore e grande esperto di bilanci pubblici, in un'intervista molto dettagliata a Radio Radicale affronta il nodo Pensioni dopo l'effetto della sentenza della Corte Costituzionale. "Innanzitutto" dice l'economista del Pd, "spero che si possa parlare di questo tema così delicato e serio senza le strumentalizzazioni della politica in campagna elettorale".

"Iniziamo con il dividere il passato (gli arretrati 2012-2013-2014), dal presente (pagamento 2015) e dal futuro (maggiori oneri spesa pensionistica dal 2016 in poi). I numeri effettivi potrà darli solo il Governo dopo approfondite valutazioni, ma quello su cui dobbiamo ritrovarci è la soluzione indipendentemente dalle cifre finali. L'unica certezza oggi è che la sentenza dovrebbe avere data di attuazione dal primo giugno 2015".

"Sugli arretrati" continua Boccia, "la strada migliore, rigorosa e corretta è riclassificare il deficit degli anni precedenti. In quel caso siamo, come si dice in gergo, sotto la linea del debito, non avremmo bisogno di coprirlo ed essendoci un margine di emissione di debito superiore sempre alle esigenze, potremmo pagare gli arretrati senza bisogno di coprirlo. Certo resterebbe il rischio di sforare ex post il rapporto deficit-Pil del 3% di qualche decimale ma sarebbe assolutamente sbagliato ipotizzare procedure d'infrazione postume".

"Sul presente" conferma l'economista del Pd entrando nel merito della vicenda Pensioni, "la strada maestra è anticipare l'assestamento a giugno, chiuderlo entro l'estate, facendo quello che si fa in molti paesi: a metà anno ci sono tutte le condizioni per valutare se le previsioni fatte a dicembre sono corrette e quanto debbano essere integrate. Personalmente sono per anticipare per legge l'assestamento di bilancio all'estate anziché in autunno avanzato. Gli effetti della sentenza sul 2016 e 2017 invece potrebbero essere affrontati direttamente nel prossima legge di stabilità".

"La vicenda deve imporci un'immediata assunzione di responsabilità sulle modalità di funzionamento del bilancio dello stato al termine del ciclo di riforme iniziato nel 2009 e che porterà al pensionamento della legge di stabilità nel 2017. Sullo sfondo gli effetti delle sentenze additive della consulta che non possono trasformarsi in un rischio tenuta dei conti pubblici".

 

Per riascoltare l'intervista a Radio Radicale clicca qui

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