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L’accordo trovato da Conte in Europa aiuterà molto anche sull’autonomia

22.07.2020

Questa mattina, dopo l'emergenza sanitaria, è tornata a riunirsi in videoconferenza la Commissione di esperti sull'autonomia differenziata. La definizione dei piani nazionali legati alle opportunità del Recovery fund non possono non far riferimento alla necessità di riequilibrio dei servizi essenziali non solo tra nord e sud ma anche tra aree interne, aree di montagna e aree metropolitane.

Siamo in un tornante della storia e abbiamo la possibilità di destinare alle materie principali oggetto del confronto sull’autonomia, risorse che fino a qualche settimana fa sembravano impossibili anche da immaginare. E tutto questo avviene anche grazie al brillante negoziato appena chiuso dall’Italia in Europa. Riprendiamo il lavoro accelerando e prevedendo la trasmissione degli atti in Parlamento a settembre.

Il disegno di legge quadro, dopo due ampie informative in Cdm, era pronto nello scorso febbraio per essere trasmesso al Parlamento. Ripartiamo da lì. Ma ripartiamo soprattutto dall’esperienza di questi mesi e dalla centralità del Parlamento che, dopo quasi 20 anni, ha il dovere di esprimersi sulla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni.

La leale collaborazione tra Stato, Regioni e Enti Locali, continuamente richiamata dal Presidente Mattarella, è stata il collante dell’intervento pubblico durante i momenti più difficili e drammatici dell’emergenza Coronavirus. Su sanità, assistenza, trasporto pubblico locale e organizzazione della scuola abbiamo l’obbligo morale di ribadire un concetto che la crisi sanitaria ha messo in evidenza in questi mesi: i diritti universali garantiti dalla nostra Costituzione vengono prima dei vincoli di bilancio.

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